Il cortometraggio 3:32 racconta il terremoto, la paura, il ritorno alla normalità e la speranza nella ricostruzione. Il titolo fa riferimento all’ora della notte in cui, il 6 aprile del 2009 il sisma ha sconvolto il capoluogo abruzzese, causando la morte di oltre 300 persone.
Realizzato grazie al lavoro degli allievi della Scuola nazionale di cinema del Centro sperimentale di cinematografia dell’Aquila e all’impegno di Dompé, 3:32 è stato realizzato per non dimenticare le vittime, la paura, ma soprattutto la reazione della città, l’orgoglio e la voglia di ricominciare e la speranza in una ricostruzione strutturale e sociale.
«L’idea del progetto 3:32 ha visto la partecipazione dei collaboratori Dompé che operano nel sito produttivo e nel Centro di ricerca dell’Aquila, offrendo le proprie testimonianze per realizzarne la sceneggiatura» spiega Nathalie Dompé, responsabile corporate social responsibility Dompé. «Dalle loro parole traspare l’orgoglio di una città e di un’azienda che non ha voluto fermarsi, proprio grazie alla forza di volontà di chi vi lavora, e che a poche settimane dal sisma ha ripreso appieno la propria attività. Anche grazie a questa comunione d’intenti, il sito continua a crescere in un settore di grande potenzialità per lo sviluppo economico e per l’affermazione dei talenti professionali di questo territorio».
Il progetto 3:32 vede la macchina da presa diventare lo strumento più efficace per recuperare sensazioni, emozioni e orgoglio di una comunità che ha trovato la forza di reagire. E così, attraverso le immagini e i dialoghi, lo spettatore si trova immerso in una realtà emozionale intensa, trascinato nelle sensazioni che si sono accavallate nei minuti, nelle ore, nei giorni e nei mesi.
A prestare la propria voce al nonno del cortometraggio è un’icona del cinema italiano: Giancarlo Giannini. «Ho accolto con grande piacere la possibilità di prestare la mia voce per questo cortometraggio, che racconta uno degli avvenimenti che più ha segnato la storia recente del nostro Paese» afferma Giancarlo Giannini, attore, regista, doppiatore e voce narrante di 3:32. «Narrare in sottofondo le vicende delle persone che hanno vissuto l’esperienza della propria vita di sempre, sgretolata in pochi minuti, è stato per me un momento molto emozionante. Il contributo del cinema italiano può essere fondamentale per tener vivo il ricordo, affinché il valore della testimonianza diventi patrimonio per l’intera collettività».