Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il presidente e il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Mario Melazzini e Luca Pani hanno presentato il progetto Accesso ai farmaci, un diritto umano. Lanciato in occasione della “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016”, il progetto si basa sul principio per cui l’accesso ai farmaci è un diritto fondamentale della persona, indipendentemente dalle sue condizione giuridiche e socio-economiche.

L’iniziativa vuole approfondire l’assistenza sanitaria e farmaceutica tra i migranti, tema delicato poiché spesso il loro stato di salute è messo a rischio dalle condizioni di vita in genere precarie. Questa fascia della popolazione necessita di approcci terapeutici mirati, il cui primo obiettivo è raccogliere e sistematizzare le informazioni su profilo di salute dei migranti arrivati in Italia, patologie identificate e cure ricevute durante la loro permanenza. All’interno dello spazio “rapporti internazionali”, sul portale dell’Aifa è attiva una sezione che contiene aggiornamenti su diritti umani in campo internazionale e notizie per i pazienti.

Un ulteriore obiettivo è la creazione di una rete per lo scambio di informazioni che, oltre all’Aifa e al ministero della Salute, coinvolga le principali istituzioni e organizzazioni nel campo dell’assistenza sanitario-farmacologica ai migranti, per rendere possibile l’acquisizione e l’analisi di dati.

Il presidente dell’Aifa Mario Melazzini ha detto: «Attraverso l’uso appropriato dei farmaci, l’Aifa ha avvertito il dovere di promuovere e proteggere la salute dei malati vulnerabili, come migranti, emarginati e fasce deboli della popolazione, per favorire una maggiore comprensione dei diritti e delle modalità di accesso alle cure. L’accesso alle cure è un diritto dell’uomo, sancito dalla Costituzione e dai trattati internazionali».

Il direttore generale dell’Aifa Luca Pani ha aggiunto: «Dalla particolare attenzione che da alcuni anni l’Aifa dedica a queste popolazioni, è emersa una realtà sommersa di persone provate da lunghi viaggi e da condizioni di salute precarie, che hanno bisogno di attenzione e cure speciali anche attraverso un accesso tempestivo e appropriato a farmaci e approcci terapeutici mirati. Acquisire informazioni sulle cure che vengono sottoposti questi pazienti e sui loro effetti ci consentirà di conoscere meglio pazienti con caratteristiche genetiche e stili di vita differenti che dobbiamo essere in grado di trattare in modo sicuro ed efficace».

(Cesare Betti)