Firmato un accordo Italia Iran sul diabete.
Siglato un accordo Italia Iran, tra l’Italian barometer diabetes observatory foundation (Ibdo), la Foundation ed endocrinology and metabolism research institute (Emri), l’istituto di ricerca e studio endocrinologico delle repubblica islamica dell’Iran, su ricerca clinica, economica e sociale per combattere il diabete. 415 milioni i diabetici in tutto il mondo, oltre 14 mila decessi ogni giorno: numeri impressionanti che, se non si porrà rimedio, sostiene l’International diabetes federation (Idf), porteranno questa malattia a coinvolgere un adulto su dieci entro il 2040, ossia 642 milioni di persone sul pianeta.
«Coordinata dall’università Tor Vergata di Roma e Ibdo Foundation, quest’alleanza prevede la costituzione di una partnership tra università e istituti di ricerca per creare una rete che sviluppi progetti di prevenzione e cura del diabete» ha spiegato Renato Lauro, presidente di Ibdo Foundation. «Si tratta di una collaborazione scientifica importante, che ha come obiettivi la realizzazione di attività di rilevazione epidemiologica e lo scambio di competenze professionali tra gli operatori sanitari dei due Paesi».
Tra le zone più colpite dalla malattia, il Medio Oriente in cui, secondo l’Idf, risiede l’8,5% della popolazione mondiale diabetica, circa 36 milioni di persone destinate a raddoppiare nei prossimi 25 anni. Kuwait, Arabia Saudita e Iran sono i Paesi più colpiti dal fenomeno, con la Repubblica Islamica e i suoi quasi 80 milioni di abitanti, in prima fila: 4,6 milioni di adulti con diabete e oltre 37 mila decessi l’anno dovuti alla malattia.
«Il diabete è una malattia in forte espansione, che interessa tutte le classi sociali» ha aggiunto Giuseppe Novelli, rettore dell’università Tor Vergata di Roma e delegato per la salute per la conferenza dei rettori delle università italiane. «Può essere affrontata con la prevenzione, sensibilizzando i cittadini ad adottare stili di vita più consoni, e combattuta sostenendo la ricerca di nuove cure e migliorando l’assistenza di chi ne soffre». Parole condivise da Bagher Larijani, direttore del dipartimento di Educazione del ministero della Salute della repubblica islamica dell’Iran e direttore generale Emri, che ha manifestato la sua soddisfazione per l’intesa con l’Italia, Paese che rappresenta un modello politico-sanitario eccellente in Europa, soprattutto per quanto riguarda il diabete.
(Cesare Betti)