Allergia da acari: causa il 50% dei casi di asma.
Continua la crescita delle persone allergiche (25%), con una tendenza di aumento del 5% negli ultimi 5 anni. L’ allergia da acari è tra le forme di allergia più frequenti e dannose, in quanto è responsabile del 50% dei casi di asma ed è connessa con la rinite allergica, poiché il 70-80% di questi pazienti soffre anche di quest’ultimo disturbo.
Per contrastare tale fenomeno, nasce Home (House-dust mite observatory for the management of the first evidence-based immunotherapy), osservatorio composto da alcuni tra i più importanti esperti di rinite e asma, così da conoscere i bisogni degli allergici e promuovere un’informazione corretta.
Il progetto è patrocinato da molte società scientifiche: la Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica, la Società italiana di pneumologia, l’Associazione allergologi immunologi territoriali ospedalieri, l’Accademia italiana di citologia nasale, l’Accademia italiana di rinologia, l’Associazione italiana pneumologi ospedalieri, con il sostegno di ALK Abellò.
Una recente ricerca DoxaPharma ha valutato le risposte di 206 pazienti con allergia da acari divisi in due gruppi: 103 con rinite allergica e 103 con rinite allergica e asma allergico associate. I dati emersi indicano un paziente sensibile soprattutto ad acari e pollini, con più sintomi, poco controllato e con ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. Invece di curarsi, questi malati sembrano tollerare o abituarsi alla malattia, senza valutare le conseguenze di una cattiva gestione della malattia.
«Il 50% di questi pazienti ha una scarsa aderenza alla terapia e nell’89% dei casi, questo avviene perché si sentono meglio» afferma Francesco Blasi, presidente della Società italiana di pneumologia. «Il problema è che meglio non significa bene, ma soltanto che i sintomi si sono ridotti e che ricompariranno. Dal nostro punto di vista, il paziente si stanca di prendere medicine e la sua soglia di attenzione si riduce, così preferisce tollerare i sintomi e avere una qualità di vita inferiore, piuttosto che continuare la cura, a scapito della qualità di vita e di salute».
Nel 2017 è in arrivo una nuova cura, l’immunoterapia allergene specifica, che si prefigura come una vera e propria, e richiederà uno sforzo agli specialisti coinvolti nella cura dell’allergia da acaro e della polvere. «La sua particolarità è agire sulle cause del problema e non solo sui sintomi» spiega Giorgio Walter Canonica, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica. «Già in uso per alcune forme allergiche, in particolare per le graminacee, purtroppo non è ancora disponibile in Italia per la cura dell’allergia da acaro in tablet sublinguali. L’Agenzia europea del farmaco tuttavia ne ha certificato l’efficacia con l’indicazione in pazienti adulti con asma da allergia da acari non ben controllata, categoria di pazienti più numerosa e più difficile da trattare».
(Cesare Betti)