In vista dell’”European antibiotic awareness day” in programma il 18 novembre, gli infettivologi della Società italiana di terapia antinfettiva SITA, riuniti per l’International meeting on antimicrobial chemotherapy in clinical practice, invitano medici a prescrivere e pazienti ad assumere antibiotici in modo appropriato, e chiedono meno vincoli nell’uso delle nuove molecole.

 

In occasione di questa giornata, due importanti società scientifiche europee, l’European Society of clinical microbiology and infectious diseases e l’European Society of intensive care medicine, hanno lanciato ANTARCTICA (ANTimicrobiAl Resistance CriTIcal CAre), un’alleanza contro le antibiotico-resistenze nelle terapie intensive.

 

Scopo dell’iniziativa è usare meglio gli antibiotici, le tecniche di diagnosi e cura per avere più dati, capire quali sono i germi presenti nelle strutture ospedaliere e promuovere studi sull’uso dei nuovi antibiotici nelle terapie intensive.

 

Due sono soprattutto le situazioni di rischio. La prima è dovuta alle Unità di terapia intensiva, luogo ad alta concentrazione di uso di antibiotici e dove i pazienti sono più suscettibili di infezioni resistenti. La seconda alle case di riposo, dove si crea il luogo perfetto per la resistenza microbica per l’affollamento e l’uso massiccio di antibiotici.

 

«Il nostro Paese ha reagito tardivamente al problema delle antibiotico-resistenze ed è stato richiamato ufficialmente dal Centro europeo per il controllo delle malattie» ha detto Claudio Viscoli, presidente della Società italiana di terapia antinfettiva e direttore della clinica Malattie infettive all’università degli Studi di Genova. Il programma PNCAR è un importante passo avanti che indica una serie di direttive per ridurre l’incidenza delle infezioni da batteri multi-resistenti negli ospedali, senza però che siano specificate le modalità economiche per ottenerli», afferma

 

Sul fronte delle cure, ci sono buone notizie: dopo anni di stasi, le aziende farmaceutiche sono tornate a investire. Nuove molecole sono già disponibili, altre lo saranno presto. Sono stati autorizzati due nuovi farmaci attivi, rispettivamente, contro i microrganismi Gram-positivi e Gram-negativi.

 

Tedizolid, nuovo oxazolidinone per la cura delle infezioni batteriche acute di cute e tessuti molli da Gram-positivi, compresi quelli resistenti ad altri antibiotici; e ceftolozane/tazobactam, nuova cefalosporina associata a un inibitore delle beta-lattamasi, con un’importante attività contro Pseudomonas ed Enterobatteri produttori di ESBL per la cura delle infezioni complicate intra-addominali e delle vie urinarie Gram-negativi multiresistenti.

 

Non ancora disponibile ceftazidime/avibactam, cefalosporina di terza generazione (ceftazidime), anch’essa associata a un nuovo inibitore delle beta-lattamasi, avibactam, per il trattamento delle infezioni complicate intra-addominali e le infezioni urinarie complicate da batteri Gram-negativi difficili.

 

(Cesare Betti)