Torna a fiorire l’antico orto medico di Santa Maria Nuova di Firenze e rinasce come percorso botanico-medicinale, nel chiostro delle Medicherie, grazie alla collaborazione di Aboca.

 

L’orto originario, risalente alla fine del XIII secolo, è considerato il progenitore di tutti gli orti accademici e ospedalieri che da lì sorgeranno in Europa nel corso dei secoli.

 

 

 

Voluto dalla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus e dal Museo di Storia Naturale/sezione Orto Botanico dell’Università di Firenze, con il sostegno dell’Azienda USL Toscana centro, la rinascita del piccolo orto medico di Santa Maria Nuova si pone come testimonianza del legame profondo tra piante e salute umana.

 

«Innovatori per tradizione. Così potremmo sintetizzare in una definizione il senso di questo progetto che vede oggi in Santa Maria Nuova uno dei più fulgidi esempi di come tradizione e innovazione siano legate a doppio filo» ha detto Massimo Mercati, direttore generale di Aboca. «Un assunto di fondo che caratterizza tutta la filosofia dell’azienda Aboca che da 40 anni cavalca la ricerca scientifica sulle sostanze vegetali partendo dallo studio dell’esperienza antica, aprendo così nuove frontiere nella salute e nella cura delle malattie».

 

La ricostruzione dell’Antico Orto Medico dell’Ospedale di Santa Maria Nuova è partita dallo studio dei testi del XIII secolo dove si trova la testimonianza di un orto medico e di una spezieria all’interno dell’Ospedale. Le piante medicinali, o  i semplici, venivano coltivati per l’utilizzo in spezieria in una porzione di terreno adiacente alla croce ospedaliera, ora denominato Chiostro delle Medicherie.

 

«L’Arcispedale di Santa Maria Nuova del 1288, insieme al Giardino dei Semplici del 1545, sono due tappe fondamentali nell’evoluzione della scienza medica ed erboristica. Un filum preciso lega l’antichissimo orto medico all’Orto Botanico fiorentino» ha ricordato Paolo Luzzi, responsabile della sezione Orto Botanico del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. «Dal primo nascerà l’idea di uno spazio coltivato non soltanto per i malati, ma anche per gli studenti dell’allora nascente Scienza medica, realtà concretizzata, quasi tre secoli dopo, nel Giardino voluto da Cosimo I. Si tratta di restituire alla città di Firenze una testimonianza del “genio” e dell’operosità fiorentina che ha portato alla scienza Botanica e alla Scienza Medica quali oggi vediamo e applichiamo» .

 

«La Fondazione Santa Maria Nuova Onlus  nasce per valorizzare e promuovere il patrimonio artistico e la storia dell’Ospedale di Santa Maria Nuova. In 730 anni l’ospedale ha rappresentato per Firenze un spazio di aggregazione importante dal punto di vista sanitario, scientifico ed umano. La  nostra finalità è quella di recuperare questi valori e portarli a conoscenza dei fiorentini» ha detto Giancarlo Landini, presidente della Fondazione. «L’iniziativa di oggi va in questo senso perché rende visibile un’eccellenza della nostra città che il tempo aveva oscurato. Il primo orto medico nel medioevo rinasce e farà parte del percorso  museale di Santa Maria Nuova. I mie ringraziamenti vanno ad Aboca e al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze  che  con la loro sensibilità e impegno hanno reso possibile questo significativo recupero».

 

«La Direzione di presidio ha sostenuto pienamente la realizzazione dell’Orto dei Semplici, che arricchisce l’Ospedale di un percorso suggestivo, a conferma dell’impegno che la Fondazione ha avviato fin dalla sua nascita nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale che contraddistingue Santa Maria Nuova» ha sottolineato Francesca Ciraolo, direttore sanitario del presidio ospedaliero. «Sono state messe a disposizione aree e competenze ospedaliere ed è stata offerta la massima collaborazione al progetto, con l’intento di coniugare lo sviluppo di un ospedale moderno, tecnologico e ben organizzato, con le sue radici storiche, i cui insegnamenti non finiscono mai di affascinare».