Asma e raffreddore: una relazione difficile
Con l’arrivo dell’inverno e delle brusche variazioni climatiche, ecco che il nostro organismo diventa terreno fertile per virus responsabili dei classici malanni stagionali come raffreddore e altre infiammazioni di origine virale.
In particolare quello del raffreddore è un disturbo che colpisce prevalentemente le vie respiratorie, naso e gola; oltre ad avere una lunga durata e a essere contagioso, rappresenta un’infezione da non sottovalutare per un soggetto asmatico, in quanto può alterare lo stato infiammatorio già presente nel suo organismo.
L’asma è una patologia che colpisce l’apparato respiratorio, provocando tosse, difficoltà nella respirazione e un forte senso di costrizione al torace. Dati i severi sintomi della patologia, è importante per i soggetti asmatici proteggersi da raffreddore e influenza nel periodo invernale.
Chi soffre d’asma, infatti, presenta un’anomalia a livello polmonare: l’impossibilità di produrre una proteina antivirale, l’interferone-beta (IFN-beta), in grado di ridurre la riproduzione delle cellule infette.
Ma non è tutto. Le cellule presenti nei soggetti asmatici non sono in grado di entrare in quella che è definita fase della propria apoptosi, ovvero il meccanismo con cui si autodistruggono se colpite dall’infezione.
Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Medicine sostiene inoltre che le infezioni respiratorie virali si manifestano in maniera più grave nelle persone malate di asma in quanto le cellule polmonari possono produrre molecole pro-infiammatorie responsabili degli attacchi.
Asma: sintomi e fattori scatenanti
L’asma si manifesta solitamente con sintomi come:
- difficoltà respiratorie;
- respiro molto corto;
- sensazione di soffocamento
- tosse secca e insistente
Data la rilevanza dei sintomi è essenziale che i soggetti asmatici si rivolgano subito al proprio medico sin dalla comparsa del primo raffreddore invernale.
È assolutamente necessario infatti seguire una cura che cerchi di limitare il numero di attacchi asmatici ed evitare dunque un peggioramento dello stato infiammatorio polmonare.
Molto spesso chi soffre d’asma decide di sottoporsi alla vaccinazione per cercare così di evitare di contrarre l’influenza.
Non sono ancora del tutto chiari i meccanismi che porterebbero alla comparsa della patologia.
Tuttavia molti studi sembrano aver dimostrato la notevole importanza di alcuni fattori genetici, tuttavia la sintomatologia è solitamente innescata da fattori ambientali.
Il soggetto asmatico è altamente sensibile a molti degli agenti fisici, chimici, irritanti che innescano gli attacchi.
Tra i vari agenti presenti in natura, le condizioni meteorologiche e climatiche tipiche della stagione invernale, rappresentano sicuramente un fattore di rischio.
In generale, i fattori meteorologici più frequentemente considerati causa degli attacchi d’asma bronchiale sono vento, umidità, aria fredda, pioggia o anche il caldo troppo secco.
Ma oltre a queste, altre variabili possono aumentarne i sintomi. Per esempio lo sforzo fisico, che riduce la quantità di ventilazione necessaria, oppure l’ansia, lo stress e vari stati emotivi negativi.