Via libera dell’Ema al primo farmaco intelligente contro l’asma
Sono circa 300mila gli italiani con asma grave e il numero è in continuo aumento. Ma per loro ci sono buone notizie. Già approvato dall’Agenzia europea del farmaco, entro la fine dell’anno è in arrivo nel nostro Paese il primo farmaco biologico per la cura di questa malattia.
Attualmente è disponibile un anticorpo monoclonale contro l’interleuchina-5, ma fra poco saranno disponibili altri farmaci “intelligenti” mirati contro altre molecole coinvolte in certe forme di asma grave, come l’interleuchina-4 o l’interleuchina-13, oltre a nuovi anticorpi contro l’interleuchina-5. La loro azione selettiva consente una notevole efficacia senza dare effetti collaterali, in quanto diretti proprio verso le cause della malattia.
«Queste cause, però, devono essere riconosciute in ogni paziente, in modo da poter prescrivere a ciascuno il farmaco biologico più adatto» dice Giorgio Walter Canonica, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica. «Questi farmaci interrompono i processi infiammatori, inattivando le singole molecole che causano l’asma e, poiché sono del tutto simili agli anticorpi umani, non provocano risposte negative al sistema immunitario».
Per riuscire in tutto questo è fondamentale rivolgersi a centri specializzati, come quelli aderenti al progetto Sani (Severe asthma network Italy), promossi dalla Società italiana di pneumologia e dalla Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica, in collaborazione con le linee guida Gina (Global initiative on asthma).
Questi 49 centri sono sparsi in tutto il Paese e consentono diagnosi, cura e monitoraggio dell’asma grave, rispondendo a precisi requisiti stabiliti dalle linee guida internazionali.
Obiettivo del progetto Sani è garantire a tutti gli asmatici gravi la terapia ottimale, in modo omogeneo su tutto il territorio e con il miglior rapporto costo-beneficio. Già oggi per curare l’asma si spendono oltre 2 miliardi di euro l’anno che sono assorbiti per il 50-80% proprio dai pazienti più gravi.
«Ciascun malato ha precise cause alla base della patologia: individuarle in modo corretto attraverso un percorso di diagnosi accurato significa poter prescrivere a ognuno le cure più efficaci per una vera medicina personalizzata» riprende Giorgio Walter Canonica. «Questi farmaci, inoltre, hanno costi elevati: per questo motivo è necessario che vengano utilizzati nei pazienti che ne beneficeranno e devono essere prescritti con accuratezza. Solo in questo modo la spesa per il loro acquisto diventa sostenibile».
(Cesare Betti)