Automedicazione 2013: 314 milioni di confezioni da banco, per 2,4 miliardi di euro, +1,7 per cento di fatturato e -1,1% di confezioni vendute. Questi i dati dell’analisi di Assosalute sull’andamento dello scorso anno, che ha fatto registrare effetti positivi sulle vendite dovuti alla stagionalità. Da segnalare anche una sempre più spiccata concorrenza di integratori, prodotti erboristici e omeopatici ai farmaci di automedicazione.

In particolare, tra i farmaci senza obbligo di ricetta, gli Otc mostrano una sostanziale tenuta (-0,2%) con un fatturato pari a 1,7 miliardi di euro, mentre i SOP mostrano una flessione del 3,5% delle confezioni e un giro d’affari stabile di circa 711 milioni di euro.

«I dati di chiusura dell’automedicazione 2013 tornano a evidenziare un andamento del comparto legato, sul breve periodo, all’incidenza dei cosiddetti malanni di stagione» ha commentato Stefano Brovelli, presidente di Assosalute. «Perché il comparto possa rispondere alla crescente domanda di salute dei cittadini, sostenendone la salute attraverso la sicurezza e l’efficacia dei farmaci da banco, è necessario che l’Associazione si faccia portavoce di un’azione di informazione e sensibilizzazione verso una cultura dell’automedicazione responsabile, che renda il cittadino capace di prendersi cura del proprio benessere, distinguendo il lieve disturbo dalla malattia».

Secondo l’analisi di Assosalute, nella classifica dei farmaci di automedicazione più venduti, in testa ci sono i medicinali per le affezioni respiratorie (tosse, raffreddore), con più di 105 milioni di confezioni vendute, seguiti da quelli per l’apparato digerente, con circa 65 milioni di confezioni, e dagli analgesici (quasi 58,6 milioni di confezioni). A seguire, i dermatologici (anche grazie al delisting attuato nel 2012) con 27 milioni di confezioni, i farmaci per l’apparato circolatorio (oltre 13,5 milioni di confezioni) e gli oftalmici (oltre 11 milioni). Hanno ancora un trend negativo, invece, i farmaci a base di vitamine e minerali, anche per il passaggio di molti di questi alla categoria di integratori.

Tra i canali, è la farmacia a detenere la quota maggiore di vendite di farmaci di automedicazione, con oltre il 90 per cento. Le parafarmacie invece crescono del 9% a volumi e del 13,4% a valori, grazie alle riclassificazioni del 2012 e alle nuove aperture. I corner della GDO registrano, invece, una contrazione delle vendite di farmaci da banco, ma con trend contrapposti rispetto alla farmacia: i SOP sono in aumento e gli OTC invece calano.