Si è conclusa l’edizione romana di Bella in farmacia, l’appuntamento di Farmacia Evoluzione che approfondisce i temi legati alla dermocosmesi, organizzato da Paola Gallas Networking.

Il primo a prendere la parola è stato Franco Caprino, presidente di Federfarma Lazio, che ha sottolineato l’importanza del comparto cosmetico per la farmacia, settore che continua a crescere nonostante la crisi dei consumi. A fronte di un’attenzione crescente da parte dei consumatori verso prodotti e servizi per la bellezza e il benessere, Caprino ha ribadito che il farmacista ha  competenze e professionalità per supportare la vendita dei prodotti cosmetici e che è importante specializzarsi.

Nel corso di Bella in farmacia a Roma sono stati presentati i dati di una ricerca condotta dal Centro Studi retail Salute negli ultimi mesi tra le farmacie italiane, per delineare lo scenario competitivo e l’approccio dei farmacisti verso la dermocosmesi e l’estetica in farmacia. «Il mercato dei prodotti cosmetici rappresenta un volume d’affari al consumo di 9.522 milioni di euro (dati Cosmetica Italia totale 2013), con un trend del -1,2% rispetto all’anno precedente. La farmacia, pur non segnando gli incrementi a due cifre visti in passato, continua a crescere e -dato estremamente interessante- ha una quota sul totale mercato di 18,5 punti percentuali contro i 22,2 della profumeria, che da anni continua a perdere terreno» ha commentato Paola Gallas, direttore del Centro Studi Retail Salute. «La ricerca evidenzia però una forte approssimazione nella gestione della categoria, in modo particolare nella definizione degli assortimenti. Per continuare a erodere quota agli altri canali e ottenere risultati importanti dal punto di vista della marginalità, è proprio sulla gestione degli assortimenti che la farmacia deve intervenire con scelte estremamente mirate».

Eugenia Palumberi, chimica farmaceutica e cosmetologa, ha sviluppato un focus su un mercato particolarmente interessante per la farmacia, che può essere sviluppato con successo, la dermocosmesi bio.  «La certificazione di cosmetico biologico» ha detto la cosmetologa «garantisce l’intera filiera di produzione, dalle materie prime utilizzate alle corrette modalità di estrazione dei principi attivi, fino alla sicurezza di una totale dermocompatibilità, senza dimenticare l’attenzione ai materiali di pack e imballi, sviluppati nell’ottica del risparmio e del riciclo di risorse e, l’efficacia, che è il primo e più importante requisito».

Dello stesso avviso, la dermatologa Pucci Romano, presidente dell’associazione Skineco, l’Associazione Internazionale di Ecodermocompatibilità, che ha ricordato l’importanza della collaborazione tra dermatologi, cosmetologi e farmacisti. «Il dermatologo del 3° millennio sarà necessariamente un ecodermatologo, che si occuperà di verificare la qualità cosmetica, la possibile tossicità di un tessuto o gli effetti conseguenti all’esposizione prolungata della pelle all’inquinamento atmosferico» ha spiegato la Pucci. «L’ecodermatologo dovrà necessariamente relazionarsi con esperti di altre discipline, come i chimici formulatori, i cosmetologi e i farmacisti in particolare». Secondo la dermatologa, infatti, l’importanza del ruolo del farmacista è correlata alla sua capacità di leggere e interpretare gli ingredienti di un cosmetico, consigliandolo ed eventualmente integrando la terapia farmacologica con una cosmetologica, per arrivare addirittura a formulare esso stesso cosmetici ecodermocompatibili (ecogalenica).

Il convegno Bella in farmacia a Roma ha sviluppato anche l’area tematica del marketing e delle tecniche di vendita, grazie al contributo di Ivan Falsarella, esperto di marketing e docente presso l’European Marketing Consulting. «È importante avere in farmacia, così come in tutti gli altri ambiti del retail, personale qualificato, competente e spontaneo. La farmacia deve saper cogliere i bisogni del mercato attuale, dove non si acquista più la marca, ma l’identità del prodotto» ha spiegato l’esperto. «Occorre comprendere il passaggio da consumatori a clienti e capire che è giunto il tempo degli acquisti emotivi.

Alla tavola rotonda seguita alle relazioni hanno partecipato anche tre farmaciste di importanti farmacie romane: Valentina Petitto (della Farmacia Petitto), Silvia Parisi (della Farmacia Parisi) e Maria Catena Ingria (della Farmacia Igea), che hanno portato la loro esperienza e la loro visione del comparto dermocosmetico. «La farmacia è un presidio della salute dove anche i cosmetici devono rispettare obiettivi di qualità, sicurezza ed efficacia» ha detto Valentina Petitto «ed è il farmacista la persona preposta ad assicurare che ciò accada».

«Nella nostra farmacia è importante avere solo personale laureato anche nel reparto cosmetico e abbiamo scelta di trattare soltanto marche vendute in esclusiva nel canale farmacia, mettendo in secondo piano il fattore prezzo» ha detto Silvia Parisi. «Una scelta che non ci ha penalizzato, dato che nel settore siamo in costante crescita negli anni».

«La farmacia non è un negozio, ma un punto di primo aiuto al cittadino» ha voluto sottolineare Maria Catena Ingria. «Il nostro ruolo è quello di aiutare il cittadino a vivere meglio, più a lungo e con più gioia. È la farmacia dei servizi, dove anche i prodotti dermocosmetici devono seguire questa logica».