Offrire nuove opportunità ai giovani ricercatori, contrastare la “fuga di cervelli”, mantenere la leadership italiana nell’infettivologia: questi gli obiettivi delle 50 borse di studio in infettivologia assegnate da Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, in tre importanti aree di ricerca, grazie a un’erogazione di Merck & Co., tramite la sua consociata MSD Italia.

Le borse di studio sono state indette e selezionate in modo del tutto autonomo da tre commissioni della Società per ciascuna delle aree di ricerca interessate: infezioni da HIV, infezioni da HCV e infezioni fungine. Questi tre tipi di infezioni sono tra le condizioni infettive a maggior impatto sanitario, ma sono anche quelle dove in tempi recenti si sono registrati alcuni dei più significativi progressi terapeutici.

«Questa iniziativa offre nuove opportunità ai giovani ricercatori e consente loro di fare ricerca in autonomia» dichiara Massimo Andreoni, professore di malattie infettive all’Università degli Studi Tor Vergata di Roma. «Per i motivi che tutti conosciamo, in Italia la ricerca medico-scientifica è in grave difficoltà e moltissimi giovani devono cercare in altri Paesi le opportunità a cui dovrebbero avere accesso con la loro preparazione».

«Lo scenario nazionale evidenzia come, per preservare le nostre eccellenze in campo medico-scientifico, sia necessario un impegno comune» precisa Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di MSD Italia. «L’alleanza tra MSD Italia e Simit rappresenta un modello di collaborazione tra azienda e società scientifica che attraverso l’erogazione di 50 borse di studio ha consentito a molti giovani ricercatori di continuare il loro lavoro su HCV, HIV e infezioni fungine presso autorevoli centri italiani. Si tratta di un progetto importante, che si inserisce in un più ampio programma di sostegno alla ricerca indipendente condotta nel nostro Paese, finalizzato alla tutela, al rilancio e alla valorizzazione del patrimonio scientifico italiano e dei nostri ricercatori di talento».

(Cesare Betti)