Dal 16 ottobre è partita la campagna di sensibilizzazione sull’influenza promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo l’organizzazione, da metà ottobre a fine dicembre è il periodo più indicato per effettuare questa vaccinazione, sia per la situazione climatica in Italia, sia per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali.

 

Il vaccino influenzale è disponibile nelle farmacie italiane, mentre osservatorioinfluenza.it è il portale che aiuta a conoscere l’influenza e tutti i suoi segreti, e ripartirà con i servizi di esperti on line, sondaggi e informazioni per il pubblico.

 

La vaccinazione influenzale è importante per tutelare la salute della popolazione. Quest’anno il portale sarà focalizzato sull’importanza della vaccinazione per le categorie a rischio, soprattutto per coloro che soffrono di patologie croniche.

 

«La speranza con questa stagione è di riprendere la crescita della vaccinazione dopo anni di ingiustificato calo», spiega Fabrizio Pregliasco virologo presso il dipartimento di Scienze biomediche per la salute all’università degli Studi di Milano e responsabile scientifico dell’Osservatorio. «Già lo scorso anno c’è stata una stabilizzazione nel numero di vaccinati, valore però ancora ben lontano dalla copertura del 75% raccomandata dall’OMS per questi soggetti. Ecco perché vale la pena ricordare che le complicanze dell’influenza possono essere anche letali».

 

Per diabetici, cardiopatici, pazienti con malattie respiratorie croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva, la vaccinazione influenzale è fondamentale.

 

Evitare l’influenza permette di limitare il rischio di riacutizzazioni oppure di complicanze delle patologie. In questo senso, una parte fondamentale la devono ricoprire gli specialisti. A loro, infatti, è affidata la presa in carico di questi pazienti che, oltre al piano terapeutico legato alla cronicità della malattia, dovrebbero fornire le indicazioni utili a tutelare la salute a 360 gradi. La vaccinazione influenzale si inserisce in queste raccomandazioni.

 

«Se specialisti e medici di medicina generale lavorano in sinergia, il risultato non può che tradursi in una maggiore copertura, con un beneficio non solo per la salute dei singoli, ma anche per i costi socio-sanitari che i ricoveri per complicanze da influenza comportano», conclude Fabrizio Pregliasco.

 

(Cesare Betti)