Secondo l’International diabetes federation (Idf), oltre i due terzi delle persone che hanno il diabete vivono in città. La campagna di sensibilizzazione “Cities changing diabetes” è il programma per far fronte alla sfida che il diabete pone nei grandi centri abitati. Il progetto è destinato a coinvolgere le autorità municipali delle principali metropoli del mondo, Italia inclusa, per individuare particolari interventi volti a contrastare l’avanzata del fenomeno.
Chi si sposta in città ha maggior probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi rimane fuori dai grandi centri. E questo è un dato preoccupante, soprattutto se si considera il fatto che al giorno d’oggi la maggior parte della popolazione vive nelle aree urbane, e le proiezioni stimano un progressivo aumento dei residenti nelle grandi città.
«È come se la città “alimentasse” il diabete in maniera lenta, ma continua», spiega Salvatore Caputo, presidente Diabete Italia, l’organizzazione che raccoglie le società scientifiche e le associazioni di volontariato delle persone con diabete. «È per questo motivo che proprio dalle città e dallo stile associato alla vita cittadina bisogna partire per concentrare gli sforzi volti ad arginare la pandemia diabete. Questo vuol dire soprattutto fare prevenzione: l’80% delle malattie croniche, tra cui il diabete, può essere prevenuto seguendo corretti stili di vita». E questo è lo scopo di Cities changing diabetes.
In Italia sono già in atto interventi in questa direzione. Da due anni è in corso il progetto “Città per camminare e della salute”, oltre 30 percorsi a piedi nei centri italiani per rimanere in salute e per apprezzare bellezze artistiche e naturali.
Si tratta di un’iniziativa patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal ministero della Salute, dal Senato della Repubblica e dal Coni, ideata dalla Scuola del cammino fitwalking Italia, e studiata per offrire opportunità concrete per promuovere le attività motoria e gli stili di vita salutari, fattori alla base della prevenzione del diabete.
(Cesare Betti)