Parlano chiaro i risultati della campagna Curare la salute. Grande differenza tra teoria e pratica per i circa 2.000 italiani che da maggio a ottobre 2014 hanno svelato le loro abitudini alimentari sul sito della campagna, rispondendo a domande in tema di sana alimentazione, stili di vita corretti e abitudini individuali.
L’identikit era composto per il 70% da donne: sono loro, infatti, che in casa spesso si occupano della salute della famiglia. Sotto il profilo demografico, erano prevalenti gli over 40, anche se si è registrata una significativa partecipazione da parte dei più giovani, tra 20 e 40 anni, segno che il tema della cura di sé, partendo dall’alimentazione, viene recepito con interesse anche dagli adulti e non solo dai senior.
Gli errori da evitare
L’80% di chi ha risposto è consapevole delle regole per una sana alimentazione e la cura di sé. Approfondendo l’analisi, però, si riscontra uno scostamento tra teoria e realtà. Se quasi il 70% reputa di seguire quasi sempre una sana alimentazione e il 100% è convinto dell’importanza della cura del proprio benessere con una dieta equilibrata e stili di vita corretti, questo virtuosismo viene smentito dai fatti. Ben il 21%, infatti, ammette di essere molto sopra o al di sotto del proprio peso e solo un terzo è in perfetto peso forma. Inoltre, il 45% è sedentario o molto sedentario. E in fatto di sana alimentazione, frutta e verdura sono spesso assenti dalla tavola: solo il 20% consuma da 4 a 5 porzioni ogni giorno, quelle raccomandate dall’Oms per mantenersi in buona salute.
«Dietro questi atteggiamenti si nascondono errori e cattive abitudini che possono avere un impatto significativo sulla salute» spiega Michele Carruba, direttore del centro Studi e ricerche sull’obesità dell’università degli Studi di Milano. «Per esempio, possono sfociare in sub-carenze alimentari che, anche se lievi, devono essere risolte prima che portino all’insorgere di disturbi più seri. Livelli subottimali di micronutrienti essenziali, come vitamine e sali minerali, rientrano nei fattori di rischio per malattie croniche tra adulti e anziani, come obesità, ipertensione arteriosa e osteoporosi».
Dal test di Curare la salute risulta che il 42% ha chiesto informazioni al proprio medico, il 43% si è informato su internet o giornali, mentre l’80% dichiara che il punto di riferimento sono i professionisti della salute, come medici, farmacisti e specialisti.
«Prove significative sono state raccolte da un importante studio clinico, il Physicians Health Study II, promosso dal National Institutes of Health americano, che ha valutato per la prima volta il profilo di sicurezza e di efficacia dell’assunzione quotidiana e prolungata di integratori multivitaminici e multiminerali» continua Michele Carruba. «I risultati hanno messo in evidenza che chi assumeva integratori ha sviluppato una minore incidenza di patologie croniche serie e molto diffuse nella popolazione over 50. L’integrazione può quindi essere utile sia per colmare eventuali carenze legate all’alimentazione, sia per avere benefici anche in termini di prevenzione».
(Cesare Betti)