Depurare l’organismo in modo naturale e disintossicarlo. Nell’ultimo periodo, in particolare con l’arrivo del caldo, molti di noi cercano soluzioni per purificare il proprio organismo e raggiungere così uno stato di benessere ottimale. Per farlo è bene seguire decisioni corrette, che scopriremo grazie alla dottoressa Elisabetta Boncompagni, esperta di fitoterapia e autrice di libri sul tema.

depurare l'organismo in modo naturale
Elisabetta Boncompagni

 

Si parte dall’idea che l’organismo possieda già meccanismi fisiologici di depurazione e disintossicazione. Questo aspetto è molto importante perché con le piante medicinali non si andrà ad aggiungere un’attività, ma si potenzieranno i meccanismi depurativi.

Due sono gli organi principali: fegato e apparato renale, chiamati emuntori. Oltre a questi ne esistono altri, cioè l’intestino, la pelle e i polmoni.

Tra le piante che agiscono sull’attività disintossicante del fegato, la più nota è il tarassaco, sempre presente nei preparati depurativi drenanti. Anche se in molti elaborati si potranno trovare tracce di foglie, di solito per questo vegetale si utilizza la radice, il cui compito è di stimolazione dell’attività renale e della bile. La produzione di quest’ultima viene agevolata anche dal carciofo, ricordando che tutte le sostanza estranee eliminate dall’organismo quotidianamente (provenienti dai farmaci e dal cibo) si dirigono o verso i reni o all’intestino, per poi essere eliminate tramite urina o feci.

«In riferimento all’attività renale non è corretto parlare di effetto diuretico» spiega la dottoressa Boncompagni «perché non esistono piante che apportano un risultato simile». Comunemente, infatti, quando si sente parlare di  diuresi si pensa a un’azione  in grado di aumentare la produzione di urina. La pianta in realtà non ha questa attività, bensì riequilibra la funzionalità dell’emuntorio renale. Facciamo subito un esempio: se un paziente ha un’attività renale già allo stato ottimale, qualsiasi pianta medicinale diuretica che assumerà non produrrà alcun effetto. Al contrario, se il lavoro dei reni fosse compromesso per qualsiasi motivo (a esclusione di patologie, dato che si parla di rallentamento e non della funzione) a quel punto, in tempi brevi, si noterà un aumento del flusso di urina.

Interazioni con altri farmaci e eventuali controindicazioni.

Per quanto riguarda l’interazione con gli altri farmaci bisognerebbe analizzare tutte le possibilità di interazione e le eventuali controindicazioni. Generalmente le piante medicinali diuretiche non hanno particolari controindicazioni con i farmaci,  perciò sarà inutile usarle se già si utilizzano dei diuretici. L’azione fisiologica delle piante ad azione stimolante assolve qualsiasi possibilità di effetto collaterale.

 Corretto utilizzo: quando prenderle, in che dosaggi e con quale forma farmaceutica

L’utilizzo corretto prevede una frequenza ciclica, meglio se in prossimità delle stagioni calde, con uno o due cicli per due mesi a seconda della gravità del problema. Solitamente l’utilizzo delle sostanze depurative drenanti viene assimilato a quello delle piante per la circolazione.

 (Serena Santoli)