Per superare pregiudizi e discriminazioni che spesso il diabete giovanile può provocare nella vita sociale delle famiglie e dei piccoli pazienti è stato presentato in Senato un documento che contiene linee guida e raccomandazioni per tutte le realtà coinvolte nell’inserimento scolastico dei bambini con diabete. Promosso dall’Associazione giovani con diabete Agd, il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro interministeriale.

«In merito al diabete giovanile, è necessario definire un percorso di integrazione attraverso protocolli pratici per somministrare farmaci, soprattutto in caso di emergenza» dice il professor Marco Cappa, presidente della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica e responsabile dell’Unità di endocrinologia all’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Nel documento viene specificato che il personale scolastico, docente e non docente, se fa parte di chi ha dato la propria disponibilità e ha seguito una specifica formazione, possa somministrare l’insulina al bisogno. In caso di ipoglicemia seria, con convulsioni e perdita di coscienza dei piccoli, queste persone possano invece somministrare il glucagone in custodia presso la scuola.

Pregiudizi e disinformazione sul diabete giovanile

Famiglie e docenti delle scuole primarie hanno difficoltà ad affrontare pregiudizi e disinformazione nei confronti dei bambini con diabete. L’educazione alla salute e a un corretto stile di vita, invece, sono fondamentali in questi casi.

«Molto spesso, se non esiste un’adeguata formazione e conoscenza del diabete giovanile, per eccesso di zelo non si invitano questi bambini alle feste di compleanno, per evitare loro di mangiare dolci» dice Marina Scorrano, vicepresidente del Coordinamento tra le associazioni italiane giovani diabetiche (Agd). «Altre volte sono i genitori a vietare al loro figlio di partecipare, creando forme di emarginazione e di discriminazione».

Purtroppo, spesso chi ha il compito di educare questi bambini causa loro le maggiori sofferenze emotive. Ancora oggi, certe maestre hanno paura e non sanno come comportarsi con i piccoli diabetici, a causa della loro scarsa informazione sulla malattia, non sapendo che si tratta di bambini uguali a tutti gli altri.

Altre volte, poi, mamme e papà vietano ai loro figli di partecipare alle ore di educazione fisica, ritenendo, a torto, che possa nuocere. Ma quali sport prediligere in caso di diabete giovanile? Quelli aerobici, come la marcia e il tennis, ma anche lo sci di fondo e il golf, quando saranno cresciuti. Per le bambine, invece, va benissimo la danza.

(Cesare Betti)