Ipertensione: si combatte anche a tavola e con uno stile di vita sano
È normale che la pressione sanguigna aumenti con l’avanzare dell’età. Le pareti delle grandi arterie diventano infatti più rigide e i piccoli vasi sanguigni diventano più stretti. Il cuore, perciò, deve lavorare con più forza per far scorrere il sangue nel corpo. Ma questa non è ancora ipertensione. I valori ottimali della pressione sanguigna per un adulto sono: sistolica minore di 120 e diastolica minore di 80.
Si parla di ipertensione quando la pressione sanguigna si mantiene al di sopra dei 140 di massima e dei 90 di minima.
In questo caso occorrerà non soltanto cambiare il proprio stile di vita, ma anche seguire una terapia medica.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, nel mondo sono colpiti da ipertensione 1 miliardo di persone (il 30% sono uomini, il 50% sono over 65 anni). A oggi inoltre le malattie cardiovascolari sono le prime cause di mortalità a livello internazionale.
I fattori di rischio dell’ipertensione
È necessario controllare la pressione del sangue ogni anno facendola misurare dal medico curante, dal farmacista o anche misurandola da soli, con la strumentazione adeguata. I fattori che possono aumentare il rischio di pressione alta sono noti: il fumo, l’obesità (ma anche il semplice sovrappeso), la mancanza di attività fisica, il consumo eccessivo di sale, l’abuso di sostanze alcoliche, lo stress e, appunto, l’età.
I sintomi dell’ipertensione
Come ci si accorge di avere la pressione alta? I primi sintomi di alta pressione possono essere legati a fenomeno di epistassi (sangue dal naso), macchie di sangue negli occhi (per rottura di capillari), o più spesso vampate al viso o stato di confusione. Se avvengono episodi di dolore toracico importante che perdura per più di mezz’ora, bisogna necessariamente chiamare il 112. Il mal di testa, invece, non è di per sé un sintomo direttamente collegabile all’ipertensione. Se non viene curata, l’ipertensione tende a incrementare il rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari (ictus, malattie cardiache e insufficienza cardiaca).
Cambiare le abitudini quotidiane (dieta compresa)
Soprattutto se i sintomi sono iniziali e non si è ancora iniziata una vera e propria terapia con i farmaci anti-ipertensivi (i più utilizzati sono i diuretici, i bloccanti del sistema renina–angiotensina, i calcioantagonisti, i betabloccanti, gli alfabloccanti e gli antiadrenergici centrali) è possibile ridurre la pressione sanguigna semplicemente cambiando le proprie abitudini quotidiane.
Prima di tutto è necessario svolgere un minimo di attività fisica. Sono sufficienti 30 minuti al giorno, anche -per esempio- fare le scale o camminare.
È fondamentale inoltre mantenere il peso forma, o dimagrire in caso di sovrappeso, migliorando l’alimentazione in questo modo:
- Mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno
- Limitare il consumo di olii e grassi
- Limitare il consumo di sale
- Mangiare più pesce e meno carne
- Ridurre il consumo di alcol
È importantissimo, inoltre, smettere di fumare. Infine, poiché anche lo stress è cattivo compagno dell’ipertensione, bisogna imparare a rilassarsi. Dormire bene, almeno 8 ore, è importante. Ma se non si riesce a riposare, meglio farsi prescrivere qualche calmante dal medico, anche naturale, o praticare ginnastica leggera e yoga.
Se si soffre già di ipercolesterolemia, a causa di alti livelli di colesterolo LDL nel sangue, o di diabete di tipo 2, a causa dell’eccessiva presenza di zucchero nel sangue, bisogna seguire una dieta specifica, sotto il controllo medico.
Se vuoi saperne di più sull’ipertensione puoi visitare il sito La Mia Ipertensione, dove troverai consigli e informazioni sulla patologia.