Riflettori puntati su un problema che non può più essere ignorato:la dipendenza da alcol. Diffondere informazioni corrette sui rischi e sui danni dell’alcol può contribuire a trasformare un’abitudine in una malattia.
Nell’Unione Europea, il fenomeno della dipendenza da alcol è più del doppio della media mondiale ed è la seconda causa di malattia e di morte prematura. Nel mondo, sono circa 2,5 milioni i morti ogni anno, di cui una percentuale elevata tra i giovani. In Italia, il fenomeno interessa circa un milione di persone, mentre sono oltre 8 milioni i bevitori a rischio.
Le conseguenze sono importanti: l’abuso danneggia il benessere e la salute non solo di chi beve, ma anche di chi vive attorno a lui, per violenze e incidenti stradali, per problemi familiari e sul posto di lavoro.
Dalla necessità di informare e di sensibilizzare, è nata Un finale migliore, la prima campagna sulla dipendenza da alcol promossa dalla Società italiana di alcologia, Società italiana di psichiatria, Società italiana di psichiatria delle dipendenze, Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze e Società italiana delle tossicodipendenze.
Patrocinata dal Ministero della salute e dall’Istituto superiore di sanità, l’iniziativa punta sulla rete per diffondere messaggi corretti e dar voce a chi vive ogni giorno il dramma della dipendenza da alcol. Attraverso il sito è possibile essere informati e leggere le esperienze di alcuni utenti che hanno deciso di condividere la propria storia, ricevendo la consulenza di un esperto.
«L’obiettivo di questa campagna è generare consapevolezza non soltanto sul fatto che esiste una via di uscita dal problema, ma anche sull’impatto fortemente negativo che l’alcol ha sulla vita di chi beve e di chi gli vive accanto» avverte Fausto D’Egidio, presidente della Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze. «L’alcolista non riesce a controllare il consumo di alcol e non può fare a meno di bere. Chi soffre di dipendenza da alcol perde progressivamente la capacità di relazionarsi, di lavorare e di agire, con evidenti conseguenze personali, familiari e sociali. Bisogna far capire a queste persone che è importante rivolgersi a uno specialista: giocare d’anticipo, infatti, è fondamentale per evitare complicazioni dovute ad altre malattie, direttamente o indirettamente correlate all’abuso di alcol».
(Cesare Betti)