La disinformazione sui vaccini è la causa della paura di tanti genitori. Ma le vaccinazioni hanno lo scopo di combattere le principali malattie dei bambini. Se ne è parlato al 1° Forum internazionale dell’infanzia, dell’adolescenza e della famiglia.
Secondo i risultati di un’indagine su 105 famiglie e 255 pediatri che curano oltre 800mila bambini, mamma e papà hanno molta paura di certe malattie infettive, in particolare poliomielite e tetano, cui fa seguito morbillo, pertosse e varicella, mentre l’influenza è all’ultimo posto. Inoltre, dall’indagine è emerso che il 23% dei genitori teme che i vaccini possano essere pericolosi, mentre un altro 18% li evita, ritenendo che possano causare ripercussioni negative ai propri figli. È quanto emerso dall’indagine Paidòss per conoscere il comportamento dei pediatri e delle famiglie sui vaccini e presentato al convegno partenopeo.
Anche se i genitori temono moltissimo alcune malattie come la meningite o l’epatite A, la disinformazione sui vaccini è tale che pochi sanno che ci sono vaccini in grado di proteggere i loro figli da questi pericoli. La maggioranza si affida al pediatra, che in oltre il 90% dei casi consiglia la vaccinazione, anche se il 60% opta per il vaccino di morbillo, parotite e rosolia, e soltanto uno su due vaccina i figli contro lo pneumococco e meno di uno su tre per il meningococco C. Meno successo ha poi la vaccinazione antinfluenzale, scelta da appena il 10% dei genitori, anche se in molti Paesi se ne consiglia l’uso persino per i piccoli che non presentano fattori di rischio.
«Nonostante i timori, i vaccini sono poco conosciuti, e sono meno noti proprio quelli che combattono le malattie che spaventano di più» spiega Giuseppe Mele, presidente di Paidòss. «In pratica, i vaccini sono oggetti misteriosi per la maggior parte dei genitori, anche se gran parte di loro si affida al pediatra per prendere decisioni: per esempio, il 60% fa la vaccinazione per morbillo, parotite e rosolia ai propri figli pur conoscendola realmente solo in un caso su tre».
E c’è anche un 35% di mamme e papà che ricorrono alla vaccinazione antinfluenzale con metodi alternativi, per esempio con l’omeopatia. Nell’avversione ai vaccini una parte importante ha la scarsa conoscenza che i genitori hanno sulla vaccinazione, che finiscono per credere alle troppe voci su questi mezzi di prevenzione.
Va precisato, però, che c’è un 10% di medici non del tutto convinto dell’efficacia dei vaccini. Per questo motivo occorre non abbassare la guardia e informare gli operatori sanitari sull’utilità di prevenire le malattie con questi mezzi e impedire la diffusione di notizie sbagliate in grado di mettere a rischio la salute.
(Cesare Betti)