I farmaci anti-infiammatori non steroidei (Fans) sono un gruppo di principi attivi molto usati. Data la loro efficacia, vengono prescritti in parecchie malattie per la cura del dolore acuto e delle infiammazioni. Le molecole registrate in Italia sono numerose, la maggior parte delle quali disponibili anche senza ricetta medica. Tra i motivi più importanti del loro successo ci sono la notevole efficacia e la pronta disponibilità. Tuttavia, la loro autoprescrizione può esporre a un potenziale rischio di andare incontro a effetti indesiderati.

«Nel 2012, il profilo di sicurezza e il rischio di causare malattie cardiovascolari sono stati oggetto di valutazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco» precisa Guido Fanelli, professore di anestesia e rianimazione all’Università degli studi di Parma e presidente della Commissione per l’attuazione della legge 38/10 presso il Ministero della salute di Roma. «Terminata nel giugno 2013, la revisione ha sottolineato come esiste anche un rischio cardiovascolare che varia di gravità tra le varie molecole antinfiammatorie usate».

Nella pratica, quindi, la scelta del Fans, oltre che sull’efficacia nel curare il dolore acuto, deve basarsi anche sul rischio cardiovascolare di ogni singolo composto e della persona da trattare. Per questo è fondamentale sempre chiedere il consiglio al medico o al farmacista per individuare qual è la soluzione giusta nel proprio caso.

Come scegliere il farmaco

Ecco alcune semplici indicazioni che possono essere di aiuto nella scelta del farmaco, suggerite dal professor Guido Fanelli:

  • somministrare la dose minima efficace per il minor tempo indispensabile;
  • se possibile, evitare l’associazione con farmaci steroidei, acido acetilsalicilico e antiaggreganti;
  • usare di preferenza molecole ritenute più sicure (coxib, diclofenac, nimesulide, ibuprofene);
  • limitare l’uso dei Fans più gastrotossici (ketorolac, piroxicam e ketoprofene) specie in persone predisposte a questo tipo di complicanze;
  • nelle persone a rischio cardiovascolare evitare i coxib, diclofenac e ibuprofene ad alti dosaggi.

Oltre che in compresse, gel, cerotti medicati e fiale per intramuscolo, il diclofenac è ora disponibile anche in siringa pre-riempita con un ago per essere somministrato per via sottocutanea, simile a quello usato per vaccinare i bambini, quindi meno doloroso di quello tradizionale.

«La nuova opzione offre molti vantaggi, quali la facilità di somministrazione, la rapidità d’azione e permette di mantenere inalterata l’efficacia analgesica anche in presenza di una riduzione del dosaggio del principio attivo, fatto quest’ultimo cruciale alla luce delle recenti limitazioni prescritte dall’AIFA (nota 66) consentendone l’impiego in tutta sicurezza» ha concluso Guido Fanelli.

(Cesare Betti)