L’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DEL DOLORE

 

Nel nostro Paese, sei lavoratori su dieci devono affrontare regolarmente il dolore muscolo-scheletrico. Nell’ultimo anno, queste persone hanno preso in media 3,3 giorni di malattia per il dolore muscolo-scheletrico, con un impatto economico stimato pari a 7,9 miliardi di Euro.

 

«Sono numeri che non lasciano indifferenti e che mettono in luce un problema significativo, per le dimensioni e per le ripercussioni a livello economico, vista la notevole perdita di produttività, e per gli effetti sul sistema previdenziale» commenta Claudio Jommi, professore di economia aziendale al dipartimento di Scienze del farmaco all’università del Piemonte Orientale e presidente dell’Associazione italiana di economia sanitaria. «Un impatto, quindi, che non si esprime solo in termini economici per il sistema Paese, ma anche sulla qualità e sull’efficienza dell’uso delle risorse nazionali. L’impatto sociale ed economico del dolore muscolo-scheletrico impone ulteriori approfondimenti, dagli effetti potenzialmente benefici della prevenzione e del trattamento del dolore, agli effetti economici della presenza sul luogo di lavoro in condizione di malattia».

 

A livello globale, gli italiani sono tra le persone che riescono a esternare maggiormente il dolore muscolo-scheletrico. Tuttavia, quattro persone su dieci non ne parlano e soffrono in silenzio.

 

Circa nove persone su dieci fanno qualcosa per curare il problema, ma non tutti intervengono già all’esordio del disturbo. Infatti, soltanto quattro persone su dieci agiscono entro poche ore dalla comparsa del dolore.

 

L’autodiagnosi rimane un atteggiamento comune per quattro italiani su dieci, anche se rispetto alla media globale, gli italiani sono più propensi ad affidarsi a esperti del settore, come il medico e il farmacista.

 

«Conoscere il dolore è il primo passo per affrontarlo nel modo più mirato possibile» commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani. «In questi casi, il farmacista ha un ruolo importante nell’intercettare il paziente e inviarlo al medico per garantire l’approccio corretto alla gestione del problema, evitando il ricorso al fai da te o alla sottovalutazione del disturbo».

 

«I dati emersi dalla recente indagine Global pain index sul dolore muscolo-scheletrico condotta in 32 paesi hanno fotografato molto chiaramente che questo sintomo è una condizione diffusa e invalidante, che richiede un impegno comune su tutti i fronti per mettere in campo azioni efficaci per la prevenzione e per la cura».

 

Da settembre la campagna “Fermi mai! Via libera al movimento” ha fatto tappa in una selezione di farmacie italiane con la distribuzione di materiali informativi. Inoltre, il sito vialiberaalmovimento.it ospita video tutorial e numerose sezioni informative per approfondire la conoscenza del dolore muscolo-scheletrico e offrire semplici consigli per contrastarlo.

(Cesare Betti)