Una ricerca Doxa Pharma e realizzata con il contributo incondizionato di Meda Pharma rileva come la rinite allergica sia spesso banalizzata alla stregua di un raffreddore di stagione e diagnosticata in media dopo 5 anni dai sintomi. Anticamera e spia dell’asma, di recente la malattia è cresciuta per il diffondersi dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, rendendo gli inquinanti atmosferici in grado di interagire con i pollini, rendendoli più pericolosi. Altra causa sono i cambiamenti climatici e la maggiore presenza di piante allergeniche usate come ornamento ambientale. Da tali presupposti ha preso il via la campagna Etciù! Rinite?, che terminerà il 9 e 10 maggio con visite gratuite nei centri di allergologia. Qui i dettagli dell’iniziativa.
Per i cittadini e i farmacisti sono state sviluppate due app: Pharmacy RinAPP, un’applicazione pratica che punta ad aiutare il farmacista nel ruolo di consulente per la salute in tema di rinite allergica mettendo a disposizione, per una facile e immediata consultazione, le Linee-guida ARIA e il database dei centri di allergologia presenti sul territorio;
RinAPP l’applicazione dedicata ai malati con informazioni sulla malattia, i test allergologici più comuni, le domande più frequenti e la possibilità di individuare il centro di allergologia più vicino.
«I dati raccolti dalle Società scientifiche di allergologia parlano chiaro: la percentuale di rinitici è in aumento tra i giovani» ricorda il professor Massimo Triggiani, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica. «Anche se la malattia colpisce ogni età, la frequenza più alta si riscontra tra 20 e 30 anni, con una lieve prevalenza nel sesso femminile, e nel 50% dei casi sono presenti fattori ereditari. Si è visto inoltre che figli di un genitore allergico possano avere il 20% di probabilità di sviluppare allergie e fino all’80% se entrambi i genitori sono allergici».
Dalla ricerca emerge che questi pazienti giungono alla diagnosi in media dopo circa 5 anni dai sintomi, e oltre 10 anni di ritardo nel 16% dei casi. I motivi del ritardo sono l’eccesso di autodiagnosi, la poca conoscenza di Linee guida, di comorbidità e di metodi diagnostici da parte di farmacisti e medici di medicina generale. Sono queste le due figure che hanno un ruolo fondamentale: per i medici di medicina generale i nuovi diagnosticati sono 2 pazienti su 10, mentre su 100 pazienti i farmacisti ne incontrano 20, il 33% dei quali non ha ricetta medica e non richiede una terapia specifica, ma solo un consiglio al farmacista.
Come indicato dalle Linee guida, ci sono novità, come la terapia intranasale con antistaminico (azelastina) e corticosteroide (fluticasone propionato), che numerosi specialisti considerano un farmaco di scelta per la cura della rinite allergica.
(di Cesare Betti)