Anche se le confezioni sembrano intatte e il più delle volte non si è in grado di riconoscerle da quelle originali, la maggior parte dei medicinali comperati online può essere contraffatta. Solamente l’1% dei venditori in rete, infatti, ha l’autorizzazione alla vendita. È del 31 ottobre 2017 l’ultima importante operazione effettuata dai Nas a Milano, che ha portato al sequestro di 151 pacchi provenienti da Paesi al di fuori dell’unione europea contenenti farmaci senza permesso alla commercializzazione.
«Abbiamo recuperato 9mila compresse di sostanze per la cura di alopecia, disfunzione erettile, obesità e depressione, e denunciati 12 destinatari dei pacchi per acquisto e commercio illegale» ha precisato Adelmo Lusi, comandante dei Nas al G7 di Milano dedicato al tema della sicurezza e della contraffazione dei farmaci.
Negli ultimi 4 anni, i Nas hanno sequestrato 2 milioni e mezzo di confezioni di farmaci, 4 milioni di fiale e compresse, eseguendo oltre 17mila controlli e denunciando oltre 3.200 persone, di cui 215 in stato di arresto, e segnalando alle autorità amministrative 2mila persone. «Sono molti i fenomeni che stanno coinvolgendo il traffico dei farmaci e le vendite online mettono a repentaglio la salute» ha ripreso Lusi.
Si tratta di farmaci che possono essere contraffatti e falsificati, cioè non essere perfettamente identici a quelli regolari per quanto riguarda la composizione, risultando nocivi.
Le irregolarità più frequenti riguardano il commercio di prodotti senza permesso, la ricettazione e l’incauto acquisto di farmaci; la violazione delle norme sul doping sportivo e l’acquisto on-line di medicine ad azione supefacente o psicotropa.
«I Nas collaborano con Interpol, Europol e Aifa per contrastare i furti di farmaci molto costosi a danno delle farmacie interne alle aziende ospedaliere, soprattutto per malattie oncologiche e neurodegenerative. I furti sono su commissione e interessano solo certi farmaci e avvengono nel fine settimana, quando mancano i controlli, soprattutto nelle aree caratterizzate da grande criminalità endogena» ha concluso Adelmo Lusi.
Nel 2013, l’Aifa ha creato un database dei furti per registrare e monitorare gli attori della filiera. «Dopo il picco del 2014, dal 2016 c’è stata una drastica riduzione dei furti», ha spiegato Mario Melazzini, direttore generale Aifa. «Con l’operazione Pangea X del 12 e 13 settembre scorso, sono state sequestrate oltre 90mila unità di medicine e dispositivi medici illegali e/o falsificati. Complessivamente, nel 2016 sono state 344.615 le unità sequestrate di medicinali, tra cui copie falsificate di prodotti originali contenenti la tossina botulinica, sotto false spoglie di integratori compresse contenenti farmaci, prodotti illegali per disfunzioni maschili».
(Cesare Betti)