Come si parla del farmaco generico in farmacia? Sono conosciuti gli equivalenti? E quanto conta il rapporto malato-farmacista? Per rispondere a queste domande, Zentiva – la divisione farmaci equivalenti diSanofi – ha condotto una ricerca nei primi mesi del 2014 in 7 farmacie di Milano e provincia per conoscere comportamenti, linguaggio e consumo dei farmaci che non hanno o hanno perso il brevetto.

«Dopo anni dall’introduzione e dopo sforzi per spiegarne qualità e valore, in Italia il farmaco equivalente soffre ancora di una carenza di conoscenza e di fiducia che ne limitano l’uso rispetto alla media europea» avverte Marco Grespigna, direttore BU off patent & head of Zentiva Italia. «Il termine generico è il più usato dalle persone per indicare i farmaci equivalenti, nonostante nel loro immaginario abbia una connotazione che può richiamare una scelta utile per risparmiare».

Se la farmacia continua a essere uno spazio dove si trovano prodotti di qualità e soluzioni valide, cresce il ruolo del farmacista quale educatore, che ha una parte fondamentale nell’informare e nel rassicurare il paziente.

Dall’indagine, infatti, è emerso che quando il farmacista propone il passaggio da un farmaco di marca a uno equivalente, tre volte su cinque il paziente lo accetta, e nel cambio ha una parte importante il dialogo con il farmacista e il linguaggio usato. Se il farmacista usa determinate parole, la percentuale di chi accetta il passaggio aumenta sensibilmente.

Le persone più istruite sono più disponibili al cambio, così come giovani e pazienti con meno di 40 anni, mentre chi ha maggiori possibilità economiche, preferisce il farmaco di marca.

Una volta accettato il cambio, il malato deve fare i conti anche con alcune novità, come aspetto della confezione, forma e sapore, che possono incidere nei pazienti cronici abituati a un certo tipo di confezione, negli anziani o in chi usa molti farmaci.

Zentiva promuove da quest’anno il progetto “Zentiva Più”, con lo scopo di promuovere la conoscenza del farmaco equivalente e i principali ostacoli che ne limitano l’uso, nonché di favorire il rapporto farmacia-cittadino.

A oggi sono oltre 1.000 le farmacie in tutta Italia che hanno aderito al progetto: oltre a servizi e a strumenti per i farmacisti, l’iniziativa comprende attività in varie regioni per promuovere la salute e il benessere. Clicca qui per maggiori informazioni.

(Cesare Betti)