Una vita dedicata alla farmacia: Cosimo Violante, nel corso della sua vita, finora, è stato farmacista titolare, membro fondatore della Sifap, Società italiana di farmacisti preparatori, consulente esperto per il laboratorio galenico per aziende e farmacie, formulatore di prodotti e integratori alimentari, docente, formatore e molto altro ancora. La sua passione, la sua visione lungimirante e l’entusiasmo con cui trasmette il suo sapere sono noti a tutti quelli -e sono molti- che hanno partecipato ai suoi corsi o hanno assistito a un suo intervento. 

 

Dottor Violante, non è anacronistico di questi tempi parlare di laboratorio galenico?

Assolutamente no, anzi quello attuale è un momento favorevole da molti punti di vista. Pensiamo all’impatto della Cannabis terapeutica: oggi i quantitativi prodotti non riescono a soddisfare le richieste del mercato. In questo momento il laboratorio ha ripreso vivacità e molti farmacisti sono stati contagiati dalla febbre della galenica. Ma il punto è che la galenica si fa bene o non si fa. È una risorsa sociale importante per la collettività, perché permette di personalizzare prodotti e terapie (pensiamo ai farmaci per alcune malattie rare, per esempio), ma è anche un’attività che può portare al bilancio della farmacia ricavi importanti, soprattutto con i preparati officinali e i prodotti a base di erbe. Non a caso parlo di galenica imprenditoriale.

 

Quali sono i criteri attraverso cui capire se nella propria farmacia si può sviluppare il laboratorio?

Rispondo in modo provocatorio: se ho un banco capace di vendere posso sviluppare la galenica. Il problema non è imparare a preparare o procurarsi l’attrezzatura necessaria, ma saper vendere quel che si produce. Naturalmente bisogna distinguere tra prodotto magistrale, che dipende dalla ricetta medica, e prodotto officinale. Per vendere il primo tipo di prodotti devo avere una rete di medici prescrittori, per il secondo mi basta un cliente, appunto il banco della farmacia, che richiede prodotti.

 

Questo non è il classico volume sull’arte galenica. Perché questa scelta?

Non vedevo il bisogno di fare l’ennesimo libro che propone formule. Queste informazioni si trovano dappertutto: basta un minimo di ricerca per documentarsi su che cosa si può allestire senza ricetta medica. Invece, mi sembra che sia molto più utile favorire il diffondersi di una visione diversa del laboratorio, che può delinearsi come una vera e propria business unit dell’azienda farmacia. Ripeto, non esiste soltanto il magistrale e il farmacista può lavorare sui prodotti officinali e i preparati a base di erbe in modo imprenditoriale, sempre secondo scienza e coscienza, con obiettivi specifici, strategie, analisi del mercato. Se il laboratorio si regge su qualche sporadica ricetta magistrale, molto probabilmente sarà un ramo produttivo in perdita della vostra impresa. Se questo è il vostro caso, meglio fare “catena” con i colleghi e lasciare che si occupi dei magistrali chi è specializzato, chi ha le attrezzature adatte alle forme farmaceutiche evolute, chi sa maneggiare con le dovute cautele anche molecole citotossiche. Oggi non si può più fare galenica a 360° soltanto con l’attrezzatura obbligatoria e senza una formazione specifica. Abbiamo una legge anacronistica che obbliga ogni farmacia ad avere il laboratorio e nessuno giudica chi sa fare e chi no. Fare galenica imprenditoriale è anche mettere dei paletti.

 

Quali risultati si possono ottenere con un approccio imprenditoriale al laboratorio?

Si aggiunge una risorsa economica importante all’attività della propria azienda, in un momento di incertezza e di passaggio come quello che la farmacia sta attraversando. Si fidelizza la clientela alla farmacia perché si offrono soluzioni personalizzate alle esigenze di salute e benessere, e ci si distingue in un modo unico da tutti gli altri canali di vendita, perché la galenica è attività peculiare del farmacista, unico professionista che può esercitarla con responsabilità e conoscenza. È un’arte antica che però interpreta pienamente gli aspetti più moderni della medicina, che va verso terapie e soluzioni sempre più personalizzate.

 

Introduzione alla galenica imprenditoriale è un’agile guida pensata per avvicinare i farmacisti di oggi e di domani alla galenica, attività che affonda le radici nella tradizione della professione, ma che oggi può diventare una formidabile leva di marketing per tutta la farmacia. Il laboratorio, infatti, promuove la funzione sociale, la sostenibilità e la resilienza necessarie all’impresa farmacia attuale. Il libro è corredato da due prefazioni, che formano una staffetta tra il passato e il futuro della professione: una di Mario Porcu, socio fondatore della Società italiana farmacisti preparatori (Sifap), l’altra di Davide Petrosillo, presidente della Federazione nazionale giovani farmacisti. Il cuore della trattazione è il marketing del laboratorio galenico, frutto di una strategia imprenditoriale oculata e responsabile. Non troverete, perciò, né ricette né norme, argomenti trattati in modo esaustivo da tanti libri già in circolazione e facilmente reperibili anche online, quanto piuttosto indicazioni su come gestire il laboratorio come se fosse una business unit dell’azienda. Il volume, disponibile in formato e-book, è in vendita sullo store Amazon a euro 9,90.