Federfarma e Confcooperative condividono un percorso comune per favorire l’organizzazione e la collaborazione tra farmacie, cooperative e consorzi cooperativi di assistenza primaria. L’obiettivo della collaborazione è fornire nuovi servizi ai cittadini grazie alla rete di farmacie.
L’accordo favorisce l’organizzazione e lo sviluppo della collaborazione tra le farmacie (Federfarma) e le società cooperative e i consorzi cooperativi di assistenza primaria (FederazioneSanità). Avvalendosi della piattaforma informatica di Federfarma, la collaborazione prenderà corpo attraverso accordi di natura economica e organizzativa stipulati a livello locale per la fornitura dei servizi.
«Il servizio sanitario nazionale sta affrontando un grande cambiamento che richiede la riconsiderazione dei ruoli tradizionali all’interno di un disegno integrato dei servizi di assistenza primaria» ha detto Giuseppe Milanese, presidente di FederazioneSanità Confcooperative. «La rete delle imprese cooperative e consortili multiprofessionali aderenti a FederazioneSanità possiede un know how esclusivo nella costruzione e nella gestione di modelli innovativi di servizi medici, specialistici e socio-sanitari integrati di assistenza primaria».
La cooperazione sanitaria rappresenta un attore primario dell’istituzione sanitaria, specie nell’ambito dell’assistenza primaria, e si offre come partner della farmacia nella progettazione e nella gestione dei nuovi servizi sociosanitari.
«In questi ultimi anni il Governo ha sottolineato in più occasioni il ruolo che la farmacia può avere nel potenziamento dell’assistenza territoriale in un mondo in cui aumenta la cronicità e l’età media delle persone» avverte Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «L’accordo siglato tra Federfarma e Confcooperative rientra nell’ottica di lavorare per mettere le farmacie in grado di svolgere al meglio i nuovi compiti che vengono affidati. Ai cittadini e alla collettività possiamo dare più servizi e più salute solo se il Governo confermerà la volontà di continuare a garantire un elevato livello di assistenza farmaceutica, evitando scelte che favoriscono interessi esclusivamente economici a scapito di tutta la popolazione, ma soprattutto di malati e persone fragili».
(Cesare Betti)