Al via la campagna di informazione Fermi mai! Via libera al movimento sul dolore muscolo scheletrico

 

Fermi mai - logoFermi mai! Via libera al movimento è la campagna di informazione sul dolore muscolo scheletrico promossa da Gsk Consumer Healthcare che si chiuderà a fine anno, con un programma di iniziative online e nelle farmacie italiane. La campagna è il primo step di una nuova iniziativa che nei prossimi cinque anni farà leva su tutti gli attori coinvolti per ridurre l’impatto del dolore muscolo-scheletrico.

 

Scopo dell’iniziativa è favorire una maggiore informazione e consapevolezza sul dolore muscolo-scheletrico, dalla prevenzione fino al corretto trattamento, che parta da una maggiore conoscenza e da un ricorso tempestivo al consiglio degli esperti, riducendo il suo impatto negativo sulla qualità di vita.

 

Nell’ultimo anno, gli italiani hanno perso in media 3,3 giorni di malattia a causa del dolore muscolo-scheletrico, con un costo stimato per il Paese di 7,9 miliardi di euro. Una condizione che ha un impatto negativo sulla vita di chi ne soffre e su quella di familiari e colleghi, oltre ad avere ripercussioni economiche importanti. Questo il quadro rilevato dal Global pain index, indagine promossa da Gsk consumer healthcare, che ha coinvolto oltre 19mila persone di 32 Paesi, tra cui l’Italia.

 

In particolare, rispetto alla media globale, gli italiani sono tra coloro che riconoscono maggiormente l’impatto negativo del dolore muscolo-scheletrico sulla qualità di vita. Ne sono consapevoli oltre l’82% dei cittadini, mentre nel mondo la percentuale si attesta al 69%. Eppure, 4 connazionali su 10 soffrono in silenzio e non parlano della loro condizione.

 

I risultati della ricerca mostrano che il dolore cambia la percezione che si ha di sé, in particolare nelle donne. Oltre il 50% di queste donne si sentono più anziane rispetto alla loro età (59% vs 48% degli uomini) e non si sentono attraenti (54% vs 39% degli uomini). Inoltre, gli effetti negativi del dolore peggiorano se si è genitori. Il 63% pensa che potrebbe essere un genitore migliore se non fosse affetti da dolore, percentuale superiore rispetto alla media globale (54%). Tra i disturbi più frequenti ci sono il mal di schiena (33%), il dolore lombare (27%) e quello cervicale (25%).

 

«Le tipologie di dolore muscolo-scheletrico sono molteplici e dovute a numerose cause, come il mantenimento di posture scorrette, il sovrappeso, lo stress e le tensioni derivanti da uno stile di vita spesso frenetico» spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale. «Una vita troppo sedentaria così come un’attività fisica molto intensa possono causare disturbi a tendini, muscoli e articolazioni, che si associano a manifestazioni dolorose di varia intensità. Il dolore acuto è un importante campanello d’allarme che non deve passare inosservato, ma richiede la giusta attenzione per individuare, risolvere le cause ed evitare una sua degenerazione. Intervenire all’esordio del dolore permette anche di ridurne l’impatto negativo sulla quotidianità e sulla vita familiare, sociale e lavorativa».

 

(Cesare Betti)