Gengivite: disturbo sottovalutato che può avere conseguenze gravi sulla salute.

 

La gengivite è una patologia molto diffusa tra gli italiani: circa 23 milioni di italiani ne soffrono, anche se spesso non riconoscono la patologia e ne sottovalutano le conseguenze.

 

Questo il risultato di un’indagine effettuata da GfK per conto di GSK Consumer Healthcare su un campione di 2.000 italiani over 25. Secondo le interviste raccolte, l’80% del campione soffre di disturbi del cavo orale, tra gengivite (65%), sensibilità dentinale (48%), placca e tartaro (42%).

 

Tra chi soffre di infiammazione alle gengive, molti non ne sono consapevoli e non sanno ricondurre a questa patologia sintomi come il sanguinamento quando si utilizza lo spazzolino da denti o le gengive arrossate, gonfie e dolenti.

 

«L’indagine rivela una sostanziale mancanza di conoscenza e consapevolezza del disturbo. Esiste infatti una percentuale di popolazione che non riconosce affatto il proprio problema e, a questa, si aggiunge una generale, scarsa preoccupazione per gli effetti che le infiammazioni gengivali possono avere sulla propria salute orale» ha commentato Isabella Cecchini, direttore del Dipartimento Ricerche sulla Salute di GfK. «Questi disturbi vengono valutati come poco rilevanti o, meglio, come poco preoccupanti se paragonati ad altre problematiche del cavo orale, quali l’erosione dentale, l’esposizione dei colletti dentali e la carie, e attribuiti solo in misura minore a una cura non adeguata della propria igiene orale»

 

Una volta individuata la patologia, soltanto in poco più della metà del casi (57%) ci si rivolge al dentista, all’igienista dentale o al farmacista per chiedere un consiglio. Eppure, la gengivite trascurata può portare a malattie parodontali e causare la perdita dei denti.

 

 

«Il dentista e l’igienista dentale sono le figure di riferimento per il trattamento generale dei problemi gengivali, ma un 43% degli intervistati preferisce affidarsi al consiglio di amici o parenti, fare ricerche autonome sul web, oppure non chiedere affatto» prosegue Isabella Cecchini.

 

«Tra le principali cause attribuite alla gengivite, gli intervistati citano lo spazzolamento troppo forte (27%) e il naturale processo di invecchiamento (21%); solo al terzo e quarto posto vengono identificate delle cause collegate direttamente alle proprie abitudini, quindi un’igiene orale scarsa o superficiale (19%) e la mancanza di una regolare pulizia professionale (15%)» conclude la Cecchini.

 

«Questa percezione influenza la routine quotidiana di igiene orale, già forse poco corretta, e si ripercuote sul quadro di salute della propria bocca».

 

Resta ancora molto da fare, quindi per promuovere l’informazione sulle cause che portano alla gengivite e, più in generale, sulla necessità di una corretta igiene orale e dell’utilizzo di prodotti specifici in presenza di un disturbo per prevenire molte patologie del cavo orale.