Il Gingko Biloba può essere un valido rimedio fisioterapico per aiutare e migliorare concentrazione e memoria.

È tempo di esami universitari, prove di maturità, interrogazioni di fine anno, periodi di intense performance cognitive che molto spesso richiedono il coinvolgimento del farmacista per un valido supporto psicofisico.
I rischi delle smart drug
Negli ultimi anni vengono sempre più abusate le cosiddette smart drug, un pool di sostanze legalmente prescrivibili, contenenti principi attivi stimolanti ed energetici a livello sia mentale che fisico. Tali sostanze vengono molto spesso acquistate liberamente su internet e senza il consiglio di professionisti sanitari, scatenando spesso un uso smodato e diversi effetti avversi. Il loro uso prolungato infatti può indurre seri problemi di dipendenza, ansia, instabilità emotiva, inappetenza e sonno disturbato.
Il ruolo del Gingko biloba
Una valida alternativa per supportare memoria e concentrazione senza incorrere in tali rischiosi effetti collaterali può essere costituita dal Gingko biloba.
Il Gingko biloba infatti si propone come rimedio fitoterapico in grado di intervenire sul miglioramento delle performance cognitive, sia nel giovane che nell’anziano, attraverso un’azione ossigenante e tramite la stimolazione della via colinergica, la più intimamente coinvolta nelle funzioni cognitive.
I principi attivi del Gingko biloba
I principi attivi del fitocomplesso, rappresentati da terpenolattoni e da ginkoflavonglucosidi, esercitano un’azione fluidificante del sangue che si traduce in un significativo miglioramento della funzionalità circolatoria cerebrale.
In definitiva si può consigliare l’assunzione di un estratto secco di Gingko biloba ai fini di:
- migliorare la concentrazione
- facilitare l’apprendimento
- aumentare la velocità di risposta
- migliorare l’elaborazione del pensiero
- favorire il richiamo mnemonico
- ridurre la fatica mentale.
Ambra Pedrazzini