Insieme ai dati di una ricerca sulle aspettative professionali per il futuro, la Federazione nazionale dei giovani farmacisti – Fenagifar ha presentato i risultati di un questionario e di tavoli di confronto tra giovani farmacisti.

 

Idee, proposte e desideri di crescita in ambito professionale sono stati raccolti da AgifarLab, laboratorio di idee di giovani farmacisti nato per promuovere il confronto e da una ricerca condotta da Erika Mallarini di Sda Bocconi.

 

«La fotografia descrive necessità e desideri dei giovani farmacisti che hanno voluto dare un contributo concreto alla crescita della professione», commenta Davide Petrosillo, presidente di Fenagifar. «Siamo convinti che la dimensione del farmacista di domani stia nella capacità dei giovani farmacisti di oggi di diventare protagonisti della grande sfida di sostenibilità del sistema salute. L’indagine definisce meglio il ruolo di questi giovani che da tempo contribuiscono sull’evoluzione della professione. La speranza di Fenagifar è fornire un contributo aggiornato sui desideri di crescita dei giovani farmacisti e delle loro proposte».

 

Per ogni tema, i farmacisti hanno avanzato proposte di interventi e progetti da realizzare. Dall’analisi sono emersi il desiderio di conoscenza e preparazione in risposta alla propensione ad acquisire esperienze in altri Paesi europei, la necessità di usufruire di approfondimenti e aggiornamenti.

 

«I giovani farmacisti non possono farsi trovare impreparati di fronte ai cambiamenti in atto», riprende Davide Petrosillo. «Per questo motivo, occorre ragionare su nuovi approcci formativi che coniughino formazione universitaria e nuovi modelli professionali nella Pharmaceutical care. Fondamentale poi promuovere un confronto attivo per creare modelli di presa in carico del paziente condivisi con altre figure professionali sanitarie».

 

Tra gli argomenti su cui i giovani vorrebbero un approfondimento ci sono fitoterapia, dermocosmesi, intolleranze e allergie.

 

«Sembra esserci forte consapevolezza del presente e un po’ di incertezza sulla possibilità di sviluppare argomenti per loro importanti, come le patologie per le quali è indispensabile la Pharmaceutical care, ma rispetto ai quali non si sentono sicuri», precisa Erika Mallarini. «È evidente che sia necessario dare maggior spazio ai giovani, il presente e non solo il futuro sono già loro. Se una volta erano i senior che trasferivano ai giovani esperienza, in un mondo dinamico come quello attuale gli scambi possono solo che essere reciproci».

 

(Cesare Betti)