Nuovi approcci nella cura delle malattie reumatiche grazie alla disponibilità di farmaci biologici e di dispositivi a iniezione elettronica riutilizzabili e innovativi.
La disponibilità di farmaci biologici e di dispositivi a iniezione elettronica riutilizzabili e innovativi aprono la strada a nuovi approcci nella cura ai 5 milioni di italiani con malattie reumatiche.
Tra queste persone, ci sono donne in età fertile, la cui malattia provoca ripercussioni significative sulle scelte della pianificazione familiare, con conseguenze importanti sul piano affettivo e sociale.
«Certolizumab pegol è un farmaco biologico, un anticorpo monoclonale che blocca l’attività del TNF-α, la proteina responsabile dell’infiammazione presente nelle persone con malattie reumatiche», spiega Angela Tincani, ordinario di Reumatologia all’università degli Studi di Brescia e direttore UO di reumatologia e immunologia clinica agli Spedali civili di Brescia.
«Il farmaco è diverso dagli altri trattamenti biologici, in quanto formato soltanto dal frammento Fab´ dell’anticorpo che neutralizza il TNF-α, mentre manca il frammento FC, che permette agli anticorpi materni di attraversare la placenta e di raggiungere il feto. Questo non accade con certolizumab pegol, rendendo il farmaco sicuro in gravidanza e durante l’allattamento».
La dose è di 200 mg da somministrare per via sottocutanea per circa un mese e mezzo, seguita poi da una dose somministrata a distanza di 2 e 4 settimane e infine ogni due settimane.
Uno dei problemi più importanti per le persone con malattie reumatiche è la continuità nell’assunzione dei farmaci. Se un paziente non aderisce in maniera adeguata alle cure, non potrà avere risultati ottimali e sarà necessario cambiare cura.
Il dispositivo Ava® permette di stabilire in modo oggettivo l’aderenza alla terapia, il modo corretto di fare l’iniezione e avvisa la persona quando il farmaco deve essere somministrato. In questo modo, l’aderenza raggiunge il 100%.
Promossa dall’Associazione nazionale malati reumatici – Anmar e dall’Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare – Apmar, #anchiomamma è la prima campagna social di informazione su malattie reumatiche e pianificazione familiare.
L’iniziativa nasce per fornire informazioni, fare chiarezza sul percorso da seguire per diventare mamma pur vivendo con una malattia reumatica, favorire il dialogo medico-paziente e rendere le donne consapevoli di pianificare la gravidanza al momento giusto, condividendo un percorso con il reumatologo.
Il portale anchiomamma.it è il cuore pulsante della campagna, il “luogo” in cui trovare approfondimenti, verificati e validati da un board multidisciplinare di medici, sui vari aspetti legati al diventare mamma: l’intimità, la pianificazione familiare, la gravidanza, il parto e la maternità.
(Cesare Betti)