È disponibile in Italia il test Nativa, un esame prenatale non invasivo (NIPT) in grado di individuare le anomalie cromosomiche più comuni fin dalla decima settimana di gestazione, attraverso l’analisi dei frammenti di DNA fetale presenti nel sangue materno, ottenuto con un semplice prelievo del sangue.

 

Sviluppato da Biorep del gruppo Sapio e frutto della collaborazione con il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, è un esame rapido, preciso e privo di rischi sia per la mamma sia per il bambino, ed è al momento l’unico in Italia con certificazione CE-IVD (In Vitro Diagnostics) per l’intero processo di analisi.

 

Il test prenatale Nativa può essere effettuato da tutte le donne in gravidanza, ma è particolarmente consigliato alle over 35, età oltre la quale cresce drasticamente la probabilità di insorgenza di anomalie cromosomiche, come la Sindrome di Down, di Edwards, di Patau, di Klinefelter, di Turner o la Monosomia del cromosoma X, sindromi non ereditarie che possono insorgere in ogni gravidanza.

 

Grazie alla semplicità di esecuzione, può essere effettuato anche in caso di gravidanze gemellari e gravidanze concepite per ovodonazione. Inoltre, consente di stabilire con certezza il sesso del nascituro.

 

Il test prenatale Nativa è particolarmente indicato, oltre che per le over 35 anni, quando c’è un esito positivo per anomalie cromosomiche dello screening ecografico e biochimico, quando la gravidanza è a rischio di aborto spontaneo, quando sono presenti evidenze ecografiche di aneuploidia e nei casi in cui la storia familiare suggerisca il rischio di anomalie cromosomiche.