Al via a Milano il 15 novembre la terza edizione del Master in Clinical Pharmacy, il Master internazionale realizzato con il supporto delle Università di Milano, Cagliari e Granada. Dei cento farmacisti che hanno richiesto l’iscrizione, soltanto 50 sono stati ammessi alla partecipazione, selezionati attraverso una graduatoria.

«In questi tre anni il Master ha consolidato la sua leadership nell’ambito della formazione internazionale della Farmacia Clinica, contribuendo alla definizione del nuovo e dinamico panorama in cui il farmacista sposta la propria attenzione dal farmaco al paziente» spiega Corrado Giua Marassi, coordinatore didattico del Master e presidente della Società italiana di farmacia clinica SIFAC. «Il focus del percorso didattico è sul “saper fare”, sulla gestione in autonomia di strutture sempre più caratterizzate da complessità, competitività e volte alla promozione e alla tutela della salute del cittadino».

Novità di questa edizione del Master in Clinica Pharmacy l’avvio di diversi studi epidemiologici che coinvolgeranno medici di medicina generale e farmacisti clinici di comunità, e realizzati grazie al contributo di società scientifiche, come la Società italiana di farmacia clinica, la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie SIMG e la Federazione degli ordini dei farmacisti FOFI, e la collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi di Milano.

«Sentivamo l’esigenza di colmare un vuoto osservazionale in Farmacia nell’ambito dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci assunti in regime di automedicazione» continua Giua Marassi. «Con rigore scientifico, ma con entusiasmo vogliamo contribuire a elaborare dati che possano migliorare la qualità di vita dei pazienti e a razionalizzare la spesa pubblica e dei cittadini».

«Lo studio che verrà svolto nei project works del Master in clinica Pharmacy parte dall’analisi di patologie minori o di classi di farmaci e coinvolgerà l’intero target della popolazione generale, di chi si avvale del medico generale (circa il 52% della popolazione) e di chi invece attiva percorsi in automedicazione direttamente in farmacia (circa il 48%)» conclude il coordinatore didattico. «Con il target così ottenuto si potrà avere una visione completa del comportamento della popolazione, un output di ricerca da cui possano scaturire indicazioni validate per il perseguimento di tre obiettivi principali: clinico, per il miglioramento della salute del paziente; economico, per la razionalizzazione della spesa pubblica e del cittadino; scientifico, per standardizzare gli approcci terapeutici in coerenza con le linee guida internazionali per le specifiche patologie o farmaci oggetto dello studio».

I lavori si aprono sabato 15 novembre alle ore 15.00 presso la sede della FOFI, a Milano in viale Piceno 18.