È stato inaugurato a fine maggio, in viale Piceno 18 a Milano, il nuovo Museo della farmacia e del farmaco con l’annesso Centro studi e documentazione. Nel museo è possibile ammirare tutti gli oggetti che raffigurano e riassumono le varie attività che il farmacista ha svolto attraverso i secoli: erbari, mortai, alambicchi, vasi, antiche confezioni di medicinali e molto altro ancora.
In una sala è stata ricostruita la farmacia settecentesca appartenente al dottor Tito Erba di Soncino (Cremona), con i mobili e le suppellettili originali, ricreando l’ambiente e l’atmosfera di una vera farmacia storica (nella foto). È poi disponibile un’ampia documentazione sulla storia della farmacia e le tematiche ad essa collegate.
Il Centro studi diverrà la nuova sede dell’Accademia italiana di storia della farmacia: fondata nel 1950, essa ha come obiettivo la conservazione e la conoscenza del patrimonio storico-artistico della farmacia italiana.
Dietro prenotazione (scrivere a farmacia.beccarelli@tin.it) è possibile visitare il Museo della farmacia e il Centro di documentazione, aperti a pubblico e farmacisti, nonché a studiosi e ricercatori interessati al mondo della farmacia.
«Siamo fieri di avere aperto nello stesso edificio in cui ha sede Federfarma il nuovo museo e il Centro studi» ha detto Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «La preparazione dei locali e l’allestimento sono stati un grande lavoro di sinergia tra le forze dell’Associazione e dell’Accademia, ma il risultato è veramente prezioso per ricordarci che la nostra professione ha una lunga storia da preservare e rispettare».
Il presidente dell’Accademia italiana di storia della farmacia, dottor Angelo Beccarelli, ha ringraziato «tutti coloro che hanno collaborato alla creazione del Museo della farmacia donando antichi reperti, e auspica che altri colleghi seguano il loro esempio, in modo da rendere sempre più completa e significativa la testimonianza della professione farmaceutica».
(di Cesare Betti)