Influenza: la stagione 2016-2017 si preannuncia intensa

Il freddo facilita la diffusione di virus influenzali e parainfluenzali, costringendo molti a fare i conti con influenza e sindromi respiratorie acute. Raffreddore, tosse, mal di gola, brividi, dolori muscolari e febbre: quanti saranno gli italiani che prenderanno l’influenza nell’inverno 2016-2017?

«Quest’anno avremo due nuovi virus: il virus A/California/7/2009 (H1N1), A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) – nuova variante, e B/Brisbane/60/2008 – nuova variante» spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute all’università degli Studi di Milano e direttore sanitario IRCCS Galeazzi di Milano. «La stagione influenzale sarà più intensa dell’anno scorso: nel 2015 si sono registrati meno di 5 milioni di casi, invece per quest’anno la previsione è di 6-7 milioni. Ma tutto dipenderà anche dal clima: se quest’inverno sarà più lungo e freddo, ci saranno più malati».

I sintomi influenzali sono sempre gli stessi. Si parla di influenza vera e propria quando ci sono contemporaneamente febbre alta a insorgenza brusca, dolori muscolari e articolari, tosse, naso che cola, mal di gola. Negli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali, come il raffreddore, dove i sintomi principali sono il naso otturato e gli starnuti frequenti.

«In caso di contagio, il consiglio migliore è riposare e usare i farmaci di automedicazione» riprende Fabrizio Pregliasco. «Con questi farmaci si riducono i sintomi senza azzerarli, seguendo l’andamento della malattia. Gli antibiotici, invece, non sono utili contro i virus e vanno usati dopo visita medica se i sintomi non passano con i farmaci di automedicazione o se dopo un’apparente guarigione si ha di nuovo febbre e tosse».

Ma per prevenire l’influenza, il metodo migliore è la vaccinazione, raccomandata non soltanto alle categorie più a rischio ma a tutti, e alle donne dal secondo trimestre di gravidanza, per le possibili complicanze alla madre e al feto in caso di influenza.

Non avendo avuto precedenti influenze, i bambini sono più suscettibili alla malattia che poi trasmettono ai familiari. Per i più piccoli l’influenza può causare complicanze e nei primi anni di vita molti ricoveri in ospedale. È per questo motivo che gli esperti la consigliano anche ai bambini sani dell’età prescolare, come da anni avviene già in altri stati, per esempio nel Regno Unito.

Anche se la vaccinazione non protegge da tutti i sintomi all’apparato respiratorio non dovute a virus influenzali e in alcuni casi non evita del tutto la malattia, senza dubbio ne riduce i sintomi. Quindi, può essere considerato come un’assicurazione contro le complicanze dell’influenza.

(Cesare Betti)