Uno dei maggiori fattori responsabili del precoce invecchiamento cutaneo è determinato dalla formazione di radicali liberi, sia di origine endogena (stati infiammatori in genere, malattie cardiovascolari, artrite reumatoide e stress), sia di origine esogena (raggi UV, fumo, alcool e smog). I radicali liberi, essendo estremamente reattivi, attraverso reazioni di perossidazione sono in grado di provocare il danneggiamento delle cellule cutanee, rendendosi responsabili dei danni proteolitici e che accelerano la degenerazione delle fibre elastiche.

Le cause della formazione di radicali liberi sulla pelle possono essere multiple, tuttavia la più comune è determinata dalle radiazioni UV, le quali sono oltremodo responsabili della riduzione del numero e della funzionalità delle cellule di Langerhans, i principali costituenti del sistema immunitario cutaneo.

Inoltre, gli ultimi sviluppi della ricerca nel campo della biochimica dei lipidi e della bioingegneria cutanea hanno permesso di conoscere sempre più approfonditamente i cambiamenti fisiologici che sopravvengono con l’invecchiamento nella funzione di “barriera” della complessa struttura cutanea. Le alterazioni più spiccate si configurano in una marcata diminuzione delle perdite idriche transepidermiche, associate a una riduzione dell’idratazione cutanea e della produzione dei lipidi intercellulari dello strato corneo.

Tutti questi eventi sono i responsabili del processo di invecchiamento, ossia della progressiva perdita dell’omeostasi cutanea, che porta a una diminuzione della funzionalità della cute.

L’utilizzo di trattamenti topici antiossidanti, che riducono la formazione di perossidi dovuta ai radicali liberi, consente di mantenere le caratteristiche biofisiche della pelle giovane.