Il decreto che modifica la tariffa per le preparazioni galeniche, che regola a livello nazionale la remunerazione di questi preparati, è un passo importante per la professione e per la tutela della salute. Spesso, infatti, la preparazione galenica è la sola risorsa per la cura di malattie rare, per il trattamento di malati in età pediatrica e per la personalizzazione della terapia. Immutata per circa venticinque anni, la tariffa ormai era insufficiente a remunerare il lavoro del farmacista.
Frutto di un tavolo di lavoro presso il ministero della Salute al quale hanno partecipato Fofi, Federfarma, AssoFarm, Farmacie unite, Utifar, Sifap e Asfi, il nuovo testo è importante non solo perché adegua il prezzo delle materie prime a quello di mercato, ma anche perché riconosce economicamente il valore, la complessità e la delicatezza di questo specifico atto professionale del farmacista.
Grazie a questo intervento, il ruolo del farmacista nel processo di cura e della farmacia di comunità quale presidio sanitario vengono ulteriormente rinsaldati a tutto vantaggio del cittadino. Il provvedimento passerà ora al vaglio della Corte dei Conti ed entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
«Questo è uno dei primi importanti risultati raggiunti da Federfarma nel suo nuovo corso» afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma. «Grazie alla disponibilità e sensibilità del Ministro Lorenzin, in soli tre mesi abbiamo ottenuto una nuova tariffa in cui i farmacisti tornano a potersi permettere di allestire le preparazioni. Si tratta di un fatto importante, perché i preparati galenici rappresentano da sempre un tratto distintivo della nostra attività e danno una grande gratificazione professionale. Un vantaggio anche per i malati, che possono tornare ad accedere facilmente alle cure personalizzate, con dosaggi e associazioni di principi attivi di cui hanno bisogno. Le preparazioni galeniche, non solo nel caso della cannabis che tanta risonanza ha avuto recentemente sui media, sono una risorsa fondamentale per quei pazienti che non trovano nei medicinali di produzione industriale una risposta adeguata alla loro particolare esigenza terapeutica».
«Con la riforma della tariffa si raggiunge un importante traguardo per il quale la federazione degli Ordini non ha mai smesso di impegnarsi, che va a sanare un anacronismo con effetti negativi sull’attività del farmacista di comunità» precisa Andrea Mandelli, presidente della Fofi. «Devo poi sottolineare due aspetti. Il primo è che con questo risultato si inaugura una stagione in cui tutte le componenti professionali hanno operato in un clima di piena collaborazione, il secondo è che la struttura della nuova tariffa privilegia la remunerazione dell’atto professionale, frutto di preparazione e competenza, e non l’aspetto commerciale. Un tema che costituisce una parte fondamentale dell’azione svolta dalla federazione degli Ordini dei farmacisti, che ha raggiunto importanti obiettivi, cui oggi viene ad aggiungersi la nuova tariffa».
(Cesare Betti)