Più della metà degli italiani cerca informazioni su salute e malattie attraverso la rete e più del 70%, ritiene che, dopo il medico, questa sia la fonte più affidabile. Questi dati, forniti da una ricerca di GFK, sono stati lo spunto da cui partire per riflettere sul fenomeno del social health, nell’incontro organizzato da Assosalute, l’Associazione Nazionale farmaci di automedicazione, per fare il punto sulle attività on line dell’associazione.

La rete internet mette a disposizione dei cittadini una quantità enorme di informazioni e questo è un grande vantaggio per diffondere una cultura della prevenzione e per condividere il sapere. D’altra parte, il rischio che notizie non attendibili e false, le cosiddette bufale, prendano piede e si diffondano è altissimo: diete miracolose, rimedi contro il cancro, allarmi ingiustificati su ingredienti o materie prime popolano il web e rimbalzano senza controllo sulle bacheche di Facebook degli altri social network con grande velocità.

salute on line«La rete e i social media rappresentano una grande opportunità per diffondere informazioni corrette e attendibili su temi riguardanti la salute, ma non sempre il bisogno di informazione delle persone è accompagnato da una corretta conoscenza di questi temi» ha dichiarato Agnès Regnault, presidente di Assosalute. «Il ruolo di Assosalute, come Associazione e attraverso il progetto Semplicemente Salute, il portale di informazione su salute, benessere e automedicazione responsabile,  è quello di parlare alle persone e non più ai consumatori, offrendo strumenti e contenuti certi, verificabili e sostenuti da esperti del settore».

«Con il nostro portale abbiamo voluto offrire una informazione col ‘bollino’, con schede lo stesso che in modo trasparente contraddistingue i farmaci di automedicazione» ha concluso Agnès Regnault. «Soltanto in un anno abbiamo raggiunto oltre 165mila persone che hanno visitato il nostro sito e 63mila tramite la nostra pagina Facebook, aperta a febbraio 2015, a dimostrazione di come la rete offra una straordinaria opportunità per fare cultura sanitaria e aiutare i cittadini a gestire in modo autonomo i piccoli disturbi di salute».