Fornitori del laboratorio galenico: come sceglierli
Prosegue il percorso “Galenica imprenditoriale: come far diventare il laboratorio una risorsa sociale ed economica” a cura di Cosimo Violante, grande esperto del settore.
Leggi le puntate precedenti: 1, 2, 3, 4 e 5, 6 e 7 e 8.
Nella logica di comprare bene le materie prime e minimizzare i costi, occorre identificare fornitori del laboratorio in grado di soddisfare le nostre esigenze produttive, cercando di contrattare le migliori condizioni economiche e di servizio in funzione della quantità di ordini e della regolarità degli acquisti che possiamo garantire loro, evitando di fare piccoli ordini sporadici, o di rivolgerci a molti fornitori sovrapponibili.
L’ideale è comprare tutto il “pacchetto-formula” da un unico fornitore. In questo modo saremo in grado di minimizzare il costo vivo di produzione di ogni unità di prodotto e migliorare la marginalità, una volta stabilito il prezzo di vendita.
In sintesi, si deve valutare a fondo il rapporto commerciale con ogni fornitore, tenendo in considerazione, oltre al prezzo, anche eventuali lotti fissi di quantità, ordini minimi, caratteristiche della materia prima o degli accessori e altri vincoli che possono influire sulla trattativa.
L’ideale è avere a che fare con aziende in grado di capire le nostre esigenze e che operano con un approccio di partnership.
Volutamente non spendo parole sulla qualità delle materie prime come fattore di scelta prioritario rispetto a tutte le altre considerazioni: do per scontato che sia il criterio della selezione dei fornitori e degli ingredienti, per garantire la sicurezza, l’efficacia e la qualità dei nostri preparati. Su questo non si può risparmiare.
Prezzi di vendita e margini
Nello stabilire il prezzo di vendita di un prodotto galenico dovremo calcolare i costi del lavoro di tutte le persone coinvolte nella preparazione in laboratorio.
Ma è importante anche tenere conto di altre variabili: l’eventualità, per esempio, che non si vendano tutte le unità prodotte, o che qualche lotto di produzione vada perduto prima della vendita per imprevisti di lavoro, o che qualche fornitura possa avere un certo margine di tolleranza sulle non conformità e qualche unità possa essere inutilizzabile.
La data di scadenza degli ingredienti che compriamo e dei prodotti che allestiamo è un parametro da tenere sotto stretto e frequente controllo, includendolo nelle scelte di approvvigionamento. Sembra scontato, ma talvolta, per ottenere sconti più alti, si possono incautamente acquistare quantitativi eccessivi, che non riusciremo a utilizzare entro la data di scadenza.
Nel prossimo appuntamento, vedremo costi e ricavi di tre formulazioni semplici da realizzare, accessibili anche ai “principianti” e, nello stesso tempo, anche molto richieste in tutte le farmacie italiane.