La cura dell’ipotiroidismo con levotiroxina è sempre stata considerata semplice: basta una compressa a digiuno la mattina circa mezz’ora prima di fare la colazione. Eppure, da un’indagine Doxa su quali fossero le difficoltà di una terapia che dura per tutta la vita, risulta che fra i pazienti in terapia sostitutiva con l’ormone tiroideo, ben il 40% circa è curato in modo insufficiente o eccessivo.

«La complessità della terapia con levotiroxina sta nel profilo farmacologico dell’ormone sintetico che mette i pazienti a rischio di ipertiroidismo, in caso di sovradosaggio, o di restare in ipotiroidismo nel caso di sottodosaggio» dice il professor Diego Fornasari, farmacologo all’Università degli studi di Milano. Questi problemi si sono visti soprattutto quando era disponibile la sola formulazione in compresse di levotiroxina».

«L’assorbimento della levotiroxina è dovuto a tante variabili: variazioni del pH gastrico, interferenze con il cibo, cura con altri farmaci, non rispettare l’attesa dei 30 minuti per fare colazione» continua il farmacologo. «Tutte queste situazioni possono ostacolare i processi di assorbimento del farmaco. La soluzione arriva dalle nuove formulazioni che, migliorando il profilo farmacocinetico dell’ormone, ne rendono più stabile l’assorbimento».

Oltre alla formulazione liquida di levotiroxina, da poco si sono aggiunte le capsule molli. Poiché ci sono persone che hanno difficoltà a usare la formulazione liquida, le capsule molli possono essere una valida alternativa. È il caso, per esempio, delle persone che viaggiano spesso o che assumono il farmaco fuori casa, dove una confezione più piccola e la facilità di assunzione possono migliorare l’aderenza alla terapia.

«Grazie a una particolare tecnologia, la levotiroxina liquida è contenuta in una capsula di gelatina, assicurando tempi rapidi di assorbimento» precisa il professor Paolo Beck-Peccoz, presidente dell’Associazione italiana tiroide. «Esse garantiscono un risultato ottimale in ogni condizione, soprattutto per il fatto che l’ormone è disponibile in 12 diversi dosaggi, compresi tra i 13 e i 200 microgrammi. In questo modo, ogni paziente assume una sola capsula al giorno, qualunque sia la dose necessaria. Inoltre, le capsule molli sono apprezzate perché insapori e facili da deglutire», conclude l’endocrinologo.

(Cesare Betti)