Marzo è il mese della salute orale. Promosso dalla Società italiana di ortodontia, Sido, con la collaborazione di Colgate, e giunto alla XV edizione, quest’anno focalizza l’attenzione sulla carie, un problema che, nonostante i programmi di prevenzione, colpisce l’80 per cento della popolazione mondiale. Quest’anno negli studi odontoiatrici aderenti all’iniziativa, oltre a effettuare una visita di controllo gratuita odontoiatrica e ortodontica, è possibile sottoposti al test salivare gratuito (utile per misurare l’infiammazione nel cavo orale dovuto alla carica batterica) e il diari alimentare per tenere nota dell’alimentazione quotidiana, e imparare a bilanciare correttamente i cibi carogne, cariostatici e anti-cariogeni.

«Durante l’edizione del mese della salute orale 2014 Abbiamo visitato oltre 1.300 persone in 6 città italiane da Nord a Sud, compilato un protocollo di visita i cui dati elaborati ci dicono che 1 cittadino su 2 presenta carie, che le stesse sono concentrate prevalentemente in età adulta (tra i 30 e i 50 anni), che esiste una forbice rilevante tra settentrione (40%) e meridione (51%)» ha detto Giampietro Farronato, professore ordinario di Ortognatodonzia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e presidente Sido. «La presenza di carie è direttamente correlata a una scarsa igiene orale: il 77% dei soggetti con cattiva igiene orale presenta carie a fronte del 34% con buona igiene orale. Studi scientifici recenti hanno confermato che lo zucchero, contenuto in molti alimenti, per esempio i carboidrati, al termine della digestione ritorna in bocca attraverso le ghiandole salivari e nutre costantemente i batteri, naturalmente presenti nella bocca. Questi producono scorie acide che erodono lo smalto dei denti e determinano la lesione cariosa iniziale. Il processo di produzione di acidi per fermentazione degli zuccheri avviene entro 5-15 minuti dal consumo degli zuccheri e si protrae, di norma, per almeno mezz’ora. Consumare spuntini frequenti, oltre i tre pasti principali, espone ripetutamente i denti ai possibili danni che ne derivano. Da qui il concetto che l’uso consapevole del cibo e la sua combinazione nell’arco della giornata giochino un ruolo fondamentale nella prevenzione della carie».

Nell’anno dedicato all’alimentazione e al cibo, il Mese della salute orali si arricchisce di due strumenti studiati ad hoc. Il primo è il Regolario di Igiene Orale 3.0, un decalogo per utilizzare il cibo in modo appropriato per una corretta igiene orale messo a punto a partire dalla letteratura scientifica internazionale.

«Un esempio su tutti, la regola 6 recita ‘Bere un bicchiere d’acqua al termine del pasto rappresenta una buona pratica di igiene orale’: infatti l’acqua rimuove i residui di cibo e, a seconda delle sue caratteristiche, veicola minerali come il fluoro e il calcio ai denti e a tutto l’organismo» fa notare Erna Lorenzini, medico, professore aggregato in Scienze tecniche Dietetiche applicate presso il Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano. «Quando l’acqua è lievemente alcalina, contrasta l’acidità lesiva per i denti. Una quantità adeguata di acqua è indispensabile per la formazione della saliva, la cui quantità e fluidità garantiscono la diluizione di sostanze dannose, come il glucosio, favorendo la sua azione di autodetersione, antimicrobica e lubrificante».

Il secondo strumento è la Piramide odonto-alimentare, che cataloga i cibi in cariogeni (che cioè favoriscono la formazione di carie), anticariogeni (che cioè ne contrastano la formazione) e cariostatici (senza un’azione diretta sulla carie). Combinare queste categorie di alimenti tra di loro in modo corretto significa prevenire la formazione di carie e preservare la salute dei denti. «Esistono alimenti che nutrono ‘batteri buoni’ e ‘batteri cattivi’ responsabili della produzione degli acidi lesivi per il dente; tutto sta nel riconoscere quelli che nutrono quelli giusti» conclude la professoressa Lorenzini.

Come regola generale è bene privilegiare il consumo di alimenti anticariogeni come acqua, latte, verdure fibrose, formaggi stagionati, frutta secca o cariostatici (verdure cotte, carne) alla fine dei pasti o come spuntini, evitando di terminarli con alimenti o bevande cariogene (dolci, alimenti appiccicosi, bevande zuccherate, ecc.). Il cibo può essere un valido strumento per neutralizzare l’acidità e rimuovere in modo meccanico, cioè masticando, i residui zuccherini e appiccicosi che promuovono i processi erosivi dello smalto.

Per informazioni, prontodentista.it.