Naprossene sodico: nuova formulazione a rilascio modificato

È disponibile in Italia una nuova formulazione di naprossene sodico 660 mg a rilascio modificato, indicata contro il dolore da osteoartrosi. La peculiarità di questo nuovo FANS è il sistema di rilascio tecnologicamente avanzato, che consente il sollievo dal dolore in 15 minuti e un’azione analgesica prolungata nel corso delle 24 ore.

naprossene sodico molecolaGli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i farmaci analgesici più comunemente prescritti per la gestione del dolore osteoarticolare e la loro efficacia è stata ampiamente dimostrata. «Il naprossene è uno dei principi attivi più studiati nel trattamento del dolore da osteoartrosi, una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo» ha detto Giorgio Gandolini, responsabile del Servizio di Reumatologia dell’I.R.C.C.S. Santa Maria Nascente, Fondazione “Don Carlo Gnocchi” di Milano. «Utilizzato da 40 anni nella pratica clinica, la sua efficacia è stata dimostrata in numerosi studi clinici, dai quali emerge la sua efficacia nell’alleviare i sintomi dell’osteoartrosi, non soltanto sul dolore, ma anche sulla disabilità che da esso deriva».

«La nuova formulazione è stata indagata in più di 600 pazienti in due studi randomizzati separati entrambi creati per valutare l’effetto antalgico a seguito di un’estrazione dentale, un modello ben caratterizzato di dolore» continua Gandolini. «In entrambi gli studi, l’efficacia della nuova formulazione è stata confrontata a placebo, e in uno di questi anche con una dose equivalente di naprossene sodico a rilascio immediato, formulato in compresse da 220 mg assunte tre volte al giorno. In entrambi gli studi, l’efficacia è stata significativamente superiore al placebo per tutti gli endpoint considerati, e in particolare la nuova formulazione ha determinato una riduzione del dolore già dopo 15 minuti dall’assunzione e per una durata di 24 ore, con una sola somministrazione, in maniera paragonabile alla formulazione a rilascio immediato, assunta però tre volte al giorno. Il vantaggio della monosomministrazione giornaliera permette un effetto antalgico costante nell’arco della giornata, minori occasioni di ricomparsa del dolore, e di conseguenza una maggiore aderenza terapeutica del paziente, soprattutto se anziano e politrattato».

Ma le malattie osteoarticolari non riguardano soltanto le persone anziane, colpite spesso dai dolori articolari. «Le malattie osteoarticolari sono tra le prime 10 cause di accesso di un paziente nello studio di un medico di famiglia» spiega Aurelio Sessa, presidente regionale SIMG per la Lombardia «Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OSMED) nel 2015 i farmaci per l’apparato muscoloscheletrico si collocano al 9° posto in termini di spesa farmaceutica e al 6° posto in termini di consumo».

Contro i dolori osteoarticolari, come il mal di schiena, è importante intervenire anche sullo stile di vita: l’eccesso di peso corporeo, la scarsa attività fisica, le posture scorrette e le attività che procurano ripetuti sforzi e microtraumi sono fattori che incidono fortemente sull’apparato muscolo-scheletrico. «Oltre a questi accorgimenti, in presenza del dolore il medico deve valutare l’opportunità di una prescrizione di un adeguato trattamento farmacologico, scegliendo una soluzione che possa coniugare al meglio efficacia e sicurezza, tenendo conto che oggi siamo nelle condizioni di poter personalizzare le terapie a seconda del tipo di dolore e del tipo di paziente» aggiunge Sessa.