In occasione della giornata mondiale della malattia di Parkinson (11 aprile), è stato presentato Parkinson Lab 360°, il progetto educativo multidisciplinare per migliorare la qualità di vita delle persone con questo problema.
Promosso dall’associazione Azione Parkinson di Catania e con il contributo incondizionato di AbbVie, il progetto pilota parte da Catania e si propone un approccio globale alla malattia per consentire alle persone coinvolte di partecipare in modo attivo e consapevole alla cura della propria salute.
«L’esperienza pilota condotta a Catania propone un approccio riabilitativo multiplo e più vicino alla vita quotidiana del paziente» dichiara Pietro Marano, direttore dell’Unità operativa di riabilitazione Casa di cura Villa dei Gerani di Catania. «Il progetto servirà a meglio definire un approccio educativo e rieducativo alla gestione dei disturbi del movimento, per soddisfare una richiesta incalzante di qualità dell’assistenza da parte del paziente».
Nel corpo del Parkinson Lab 360° un’equipe multidisciplinare composta da neurologi, fisiatri, neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti e nutrizionisti assisterà 24 ore al giorno i 12 partecipanti con un programma composto da oltre 30 ore di attività in 5 giorni, durante i quali ci saranno sessioni di educazione, stretching, rieducazione posturale, attività in palestra, choral singing, dancetherapy, piscina e attività di socializzazione.
L’esperienza maturata nel corso del progetto Parkinson Lab 360° servirà anche a realizzare una guida per le persone affette da malattia di Parkinson e per le loro famiglie, con consigli utili per affrontare e gestire la malattia.
«L’affiancamento alle terapie avanzate di programmi riabilitativi e assistenziali multidisciplinari assume un ruolo indispensabile nella prevenzione della disabilità» spiega Maria Gabriella Ceravolo, direttore della Clinica di neuroriabilitazione degli ospedali riuniti di Ancona. «Scopo del progetto è un più moderno e razionale approccio alla gestione dei diversi bisogni di salute della persona con malattia di Parkinson, che consenta alle diverse figure professionali di lavorare in gruppo, in uno spirito di condivisione delle competenze ed esperienze di ciascuno, nell’ambito di un progetto assistenziale integrato».
(Cesare Betti)