Studiare l’effetto dei probiotici sul sistema immunitario umano e sulla flora intestinale, l’insieme di microrganismi presenti nell’intestino, in condizioni di microgravità della Stazione spaziale internazionale ISS. È l’obiettivo della ricerca promossa da Yakult con l’Agenzia spaziale giapponese JAXA iniziata ad aprile e i cui risultati saranno pronti nel 2020.
Lo spazio è un ambiente dove gli astronauti passano per mesi in condizioni di microgravità in luoghi chiusi, con notevoli ripercussioni sulla loro salute, e l’equipaggio va incontro a un deterioramento del sistema immunitario.
«La prevenzione e il controllo delle infezioni durante i soggiorni prolungati nello spazio è un problema molto importante» precisa Lorenzo Morelli, direttore dell’Istituto di microbiologia della Facoltà di scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza. «Il forte stress a cui sono sottoposti gli astronauti per l’assenza di gravità porta a un’alterazione dell’equilibrio della flora intestinale, con aumento dei batteri aerobi patogeni, che normalmente popolano l’intestino, ma sono inoffensivi, e a una riduzione dei batteri anaerobi buoni, che hanno il compito di controllarli e di mantenerli sotto il livello di pericolosità. Gli astronauti seguono una dieta particolare a base di cibi disidratati e sterilizzati e di conseguenza non assumono quei batteri che ogni giorno le altre persone ricevono con il cibo».

Yakult e JAXA hanno promosso una ricerca per studiare gli effetti del consumo regolare di probiotici (Lactobacillus casei Shirota) nello spazio e i benefici sulla funzionalità immunitaria e sulla flora intestinale.
Fin dall’aprile 2007, JAXA ha creato un laboratorio di biologia e di medicina dello spazio e ha studiato a lungo l’utilizzo di alimenti contenenti probiotici sviluppati per le missioni spaziali. A febbraio 2012, Yakult ha preso parte al Kibo utilization forum sull’utilizzo del Modulo sperimentale giapponese Kibo presso la Stazione spaziale internazionale, per studiare l’effetto dei batteri lattici nel favorire l’equilibrio della flora intestinale nello spazio.
«Lo studio darà un’ulteriore conferma di come lo stress abbia un forte impatto a livello intestinale e di come l’assunzione di probiotici possa essere d’aiuto» conclude Lorenzo Morelli. «I risultati saranno particolarmente interessanti per capire su quali gruppi batterici patogeni i probiotici hanno più effetto e come usarli contro le infezioni».
(Cesare Betti)