Rapporto OsMed 2015: uso dei farmaci in Italia
Rapporto OsMed 2015: torna nella versione aggiornata al 2015 il consueto appuntamento con il rapporto nazionale sull’uso dei farmaci in Italia. Rispetto agli anni precedenti, quest’anno è stato pubblicato in anticipo, per rendere disponibili i dati in considerazione delle attività di pianificazione, programmazione e verifica nel settore farmaceutico-sanitario.
I dati di quest’anno sono indicativi dei successi ottenuti nella ricerca farmacologica e riflettono scelte fatte per assicurare al cittadino il più ampio accesso alle cure, con particolare attenzione ai farmaci innovativi e a quelli per la cura delle malattie rare.
In seguito all’immissione in terapia di medicinali innovativi ad alto costo (in particolare di quelli antivirali e per la cura dell’epatite C cronica), nel 2015 la spesa pubblica ha fatto registrare un notevole aumento dei costi. Al riguardo, è significativo il balzo in avanti dalla quinta alla prima posizione degli antimicrobici, che per la prima volta sono riusciti a spodestare i farmaci cardiovascolari. In questo contesto, attraverso il proprio sito, l’Agenzia italiana del farmaco è intervenuta fornendo un’informazione con aggiornamenti settimanali sulle cure iniziate e in corso.
Il rapporto si è arricchito di nuovi indicatori per valutare i profili d’uso dei farmaci e dell’aderenza al trattamento nella fibrillazione atriale e della trombosi venosa profonda.
Per la prima volta è stata riportata per ogni indicatore una valutazione del valore regionale, per evidenziare la distanza delle cure erogate in ogni regione rispetto a un valore di riferimento.
È stata infine sviluppata un’analisi sull’uso e sulla spesa per la categoria dei farmaci usati per la cura dell’epatite C, con approfondimenti per sottocategoria terapeutica, molecola e regione.
Il Rapporto OsMed 2015 si conferma in ambito nazionale e internazionale un consolidato e valido supporto tecnico-scientifico per chi lavora non soltanto nel settore farmaceutico, ma anche nel Sistema sanitario nazionale, senza escludere i pazienti che hanno un ruolo sempre più attivo sia nei percorsi di cura e assistenziali sia in quelli di programmazione sanitaria.
Fornisce una prospettiva privilegiata a quanti vogliono avere una visione ampia e completa di quello che avviene nel nostro Paese, senza trascurare di fornire spunti di confronto internazionale.
(Cesare Betti)