Entra in vigore il 9 novembre la tariffa nazionale per la remunerazione delle preparazioni galeniche. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 ottobre 2017 il DM 22/09/2017 che aggiorna la Tariffa nazionale per la remunerazione delle preparazioni galeniche.

 

La norma precedente risale a 25 anni fa, fatto che aveva reso insostenibile sul piano economico l’allestimento delle preparazioni magistrali, farmaci insostituibili per i molti pazienti che non possono utilizzare, per molti motivi diversi, i farmaci industriali per la terapia.

 

La nuova Tariffa è frutto di un Tavolo di lavoro presso il Ministero della Salute al quale hanno partecipato FOFI e Federfarma, ASSOFARM, Farmacie Unite, Utifar, Sifap e Asfi.

 

Oltre ad aggiornare il prezzo delle materie prime agli attuali valori del mercato, la Tariffa basa la remunerazione del farmacista sulla sua attività di preparatore e non su di un margine commerciale.

 

Inoltre, il Decreto stabilisce, alla nota 3 dell’Allegato B, che “qualora sia necessario o espressamente richiesto dal medico ricorrere allo sconfezionamento di un medicinale industriale dotato di AIC, questo si considera come un componente della relativa forma farmaceutica allestita. Sulla ricetta o sul foglio di lavorazione si indica nome, lotto e data di scadenza del medicinale utilizzato che, esaurito o meno, si consegna all’utente unitamente al foglietto illustrativo”.

 

Questa previsione, già anticipata da numerosi interventi del giudice amministrativo, amplia le possibilità del farmacista preparatore, contribuendo in misura significativa alla personalizzazione delle terapie.

 

«L’aggiornamento della Tariffa è un importante risultato, che costituiva una priorità nell’agenda del nuovo vertice. Per conseguirlo abbiamo lavorato assiduamente sin dai primi giorni del nostro insediamento a fine maggio» ha detto Marco Cossolo, presidente Federfarma. «Per la farmacia allestire le preparazioni, che è un aspetto qualificante della nostra professione, torna a essere economicamente sostenibile. Per il cittadino diventa nuovamente facile accedere a cure personalizzate. Altro aspetto importante è la possibilità di sconfezionamento da parte della farmacia, che permette di soddisfare un maggior numero di esigenze».

 

«Abbiamo perseguito per anni questa riforma, che va a riconoscere la professionalità del farmacista, le sue competenze di specialista del farmaco» ha detto il senatore Andrea Mandelli, presidente FOFI. «Le nuove modalità di remunerazione, ma anche l’aggiornamento della regolamentazione, costituiscono un importante contributo al miglioramento del trattamento di pazienti particolarmente fragili e amplia le scelte terapeutiche a disposizione del medico curante».