Le scelte contraccettive delle figlie ricalcano quelle delle madri.
Scelte contraccettive: che cosa è cambiato in questi ultimi trent’anni? Una ricerca internazionale ha messo a confronto due generazioni, quella delle baby boomer (oggi 50-65enni) e le cosiddette millennials (tra i 21 e i 29 anni).
E il confronto non è stato rassicurante. Oggi le donne hanno a disposizione una vasta gamma di metodi per il controllo delle nascite e molte più opportunità di informarsi rispetto alle loro madri. Eppure le differenze tra le due generazioni non sono così marcate. Stesso disagio nel discutere di contraccezione con il proprio medico, stesso senso di inadeguatezza nello scegliere il metodo più adatto alle proprie esigenze, stesse paure rispetto all’assunzione di ormoni.
Le scelte contraccettive più comuni
La ricerca internazionale “Women and contraception: From baby boomers to millennials – has anything really changed?” è stata condotta da Opinion Health, su commissione di Bayer, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, e ha coinvolto le donne mille donne (500 baby boomer e 500 millennials) per ognuno di questi 9 Paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Irlanda, Messico, Brasile e Stati Uniti.
I sistemi contraccettivi più conosciuti dalle giovani sono la pillola e il preservativo, metodi dei quali “si parla di più” e si hanno più informazioni.
«Le millennial sono fortunate perché hanno molte più possibilità di scelta rispetto alla generazione delle loro mamme» ha commentato Rossella Nappi, professore associato della Sezione di clinica ostetricia e ginecologica dell’Università degli Studi di Pavia. «Non dimentichiamo anche i numerosi contraccettivi ad azione prolungata, ovvero metodi per i quali non è necessario ricordarsene l’assunzione. Gli operatori sanitari hanno un’enorme responsabilità: devono garantire una condivisione attiva delle informazioni sulle varie opzioni disponibili e aiutare le donne a identificare quella più adeguata al loro stile di vita».
Generazioni a confronto
Il 51% delle baby boomer ha dichiarato che tra i 21 e i 29 anni non possedeva le informazioni necessarie per fare una scelta contraccettiva consapevole. Oggi dichiara le stesse difficoltà il 35% delle millennials, nonostante siano passati da allora circa 30 anni e si abbiano a disposizione molte più fonti informative.
Non sono cambiate neanche le preoccupazioni più comuni: dimenticarsi di prendere la pillola (26% delle millennials) e la paura di effetti nocivi sulla salute degli ormoni sintetici (41% delle millennials). Le mamme sono più o meno sulle stesse percentuali, anche se nel gruppo delle baby boomer la paura di “saltare una pillola” incide di più.
Circa una donna su quattro, sia tra le madri sia tra le figlie, non si è trovata a proprio agio nel discutere di contraccezione con il proprio medico e imputa la scelta del metodo soprattutto dalle difficoltà di dialogo con l’operatore sanitario, che non avrebbe illustrato tutte le possibilità.
Addirittura, il 17% delle giovani non ha mai discusso con il proprio medico le possibili opzioni contraccettive, un altro 17% dichiara di aver subito le convinzioni dei medici riguardo ai contraccettivi da utilizzare, il 15% non ha trovato sufficienti fonti di informazioni sul tema.
Inoltre oggi, più che nel passato, gioca un ruolo importante nelle scelte contraccettive proprio la madre, mentre il partner ha poca voce in capitolo.
«Le millennial sono dinamiche e ambiziose. Hanno il pieno controllo della propria vita e amano mettersi alla prova. Ma quando si parla di contraccezione si affidano completamente al medico e fanno ancora fatica ad avere le informazioni corrette per un vero dialogo contraccettivo» ha aggiunto Rossella Nappi. «È importante dunque per noi medici impegnarci per promuovere una confronto positivo con le pazienti d una scelta contraccettiva consapevole».
Poco conosciuti tra le millennials i contraccettivi ad azione prolungata (LAC). Il 70% circa di afferma di non averne compreso il funzionamento, mentre il 50% delle baby boomer ha dichiarato di conoscere bene come funziona la spirale al rame. Soltanto l’8% delle giovani, invece, dice di non sapere come funziona la pillola contraccettiva.