Dal 20 al 23 maggio si celebra la Settimana delle intolleranze al glutine.

L’intolleranza al glutine può causare mal di testa, nausea, stanchezza, dolori all’addome e ai muscoli e molti altri problemi, a cui spesso non si riesce a dare spiegazione. A volte, la causa può essere dovuta a una sensibilità al glutine, conseguenza di regimi alimentari.

La battaglia contro il glutine non si gioca più solo nel campo della celiachia: la sfida più interessante riguarda la condizione di sensibilità a questa sostanza, fenomeno che sembra coinvolgere un numero di persone molto più ampio dei celiaci veri e propri. Tuttavia, a differenza della celiachia e dell’allergia al grano, il problema sembra essere transitorio e può guarire dopo un periodo con cibi senza glutine.

Promossa dall’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri, dall’Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica e da Schär Institute, con il supporto incondizionato di DS – gluten free, per fare chiarezza sulla malattia, è stata indetta la terza settimana nazionale dedicata all’informazione sui disordini correlati al glutine, celiachia e intestino irritabile. Dai primi di maggio, compilando un semplice modulo su Meglio senza glutine è possibile prenotare un consulto telefonico gratuito con esperti che hanno aderito all’iniziativa, da martedì 20 a venerdì 23 maggio, dalle ore 9 alle 18.

Il sito sarà interamente dedicato alla settimana di informazione sulle intolleranze al glutine: celiachia, sensibilità al glutine non celiaca e sindrome dell’intestino irritabile, gruppo di malattie che riguardano nel complesso un numero elevatissimo di soggetti, spesso ancora inconsapevoli di soffrire di questi disturbi.

Il glutine, proteina del grano e dei suoi derivati, è uno dei più diffusi componenti della dieta di molti popoli europei e nello stile alimentare occidentale. Alcune proteine del glutine sono poco digerite nello stomaco e arrivano a contatto con la parete intestinale ancora intatte, scatenando reazioni avverse. A differenza del celiaco, però, chi soffre di sensibilità al glutine non celiaca, non presenta importanti lesioni intestinali e non manifesta reazioni allergiche al frumento.

«In attesa di criteri diagnostici precisi, la diagnosi di sensibilità al glutine resta una diagnosi di esclusione, caratterizzata dalla negatività dei test per l’allergia al grano e per la celiachia, mentre l’alleato più prezioso è un’alimentazione senza glutine», spiega il dottor Luca Elli, responsabile del centro per prevenzione e diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano e membro del comitato scientifico del Dr. Schär Institute.

(Cesare Betti)