Cordoglio nel mondo della farmacia per la scomparsa del presidente Giacomo Leopardi, farmacista protagonista della sanità italiana e storico presidente della Federazione degli Ordini.
La Federazione degli Ordini esprime il dolore dei farmacisti italiani per la morte di Giacomo Leopardi, che ha ricoperto la carica di presidente Fofi dal 1985 al 2009. Con lui scompare un protagonista dei cambiamenti della sanità italiana, nelle quali ha saputo essere una figura importante a tutela dei farmacisti, della farmacia e della salute della popolazione.
Un compito svolto anche nella partecipazione politica, con l’elezione al Parlamento europeo e dove la sua attività è andata avanti fino agli ultimi tempi, come storico della professione e della farmacia nella testimonianza del volume “Noi Farmacisti” edito nel 2010. Tutto il Comitato centrale della Federazione si stringe in un abbraccio affettuoso alla moglie Tina, ai figli Eugenio e Paolo e ai loro cari.
Come ha detto il senatore Andrea Mandelli, presidente di Fofi, «Giacomo Leopardi, apparentemente schivo e di poche parole, sapeva come conquistare il cuore e le energie degli uomini. I tanti che lo hanno conosciuto sanno che quella che poteva apparire come cautela o prudenza era capacità di vedere oltre, di andare sempre un passo più in là del presente, della polemica spiccia e contingente».
E aggiunge il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente di Fofi «Giacomo Leopardi ci lascia una preziosa eredità: la profondità del suo pensiero, il pragmatismo operativo, la saggezza dei suoi consigli, lo stile sobrio della sua vita. Tutto ciò continuerà a costituire la base dell’azione e dell’impegno della Federazione degli ordini dei farmacisti Italiani e di quanti proseguiranno il suo lavoro».
Conclude Maurizio Pace, segretario Fofi: «Giacomo Leopardi è stato l’uomo che ha lanciato l’idea di una Federazione di giovani farmacisti, che subito raccolsi appena iscritto all’Ordine. Questo suo costante guardare con attenzione e costanza alle future generazioni ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà il punto nodale del suo impegno politico all’interno della categoria e nella società».
(Cesare Betti)