Presentato il primo Social Manifesto in Italia. Associazioni di malati, medico-scientifiche e Federfarma insieme a difesa dei diritti delle persone con cefalea, problema che interessa sei milioni in Italia e il 25% dei bambini in età scolare.
Oltre a ottenere il riconoscimento legislativo della cefalea primaria cronica come malattia sociale, gli obiettivi che il Social Manifesto si prefigge sono molti: la messa a punto di cure più efficienti in base alle necessità di ogni malato e al grado di serietà della malattia, un’adeguata informazione e un corretto orientamento all’interno dei servizi sanitari per favorire la continuità terapeutica, una maggiore preparazione degli operatori sanitari, la costante applicazione degli standard assistenziali che emergono dalle linee guida e dalle norme di buona pratica su tutto il territorio nazionale.
Settima causa di disabilità
La cefalea primaria cronica è la settima causa mondiale di disabilità e in Italia ha un costo di 3,5 miliardi di euro tra spese mediche, farmaci, ospedalizzazione, mancata produttività e assenteismo. Come indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità, si tratta di un problema per il quale è necessario rimuovere barriere di ordine clinico, sociale e politico-economico.
«In Italia, chi soffre di cefalea sono in gran parte donne che utilizzano troppo spesso i farmaci in modo improprio e protratto» spiega il professor Giorgio Bono, presidente della Società italiana per lo studio delle cefalee. «Il rischio è di andare incontro ad abuso, tossicità o dipendenza da questi medicinali, che possono facilitare la cronicizzazione del disturbo».
Il ruolo della farmacia
Un ruolo non secondario intende giocarlo la farmacia, in quanto presidio integrato nella rete delle strutture sanitarie che può indirizzare i malati ai centri specialistici, riducendo i tempi del ricorso a terapie adeguate.
«Per questi malati, la farmacia è un punto di riferimento importante» precisa Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «Essa fornisce informazioni sul corretto uso dei farmaci e sugli stili di vita che contribuiscono a prevenire la malattia o a migliorarne l’evoluzione. La farmacia è un importante sportello di consulenza perché gli antidolorifici sono tra i farmaci da banco più venduti ed è fondamentale che siano utilizzati in modo appropriato».
Un’iniziativa articolata
Il Social Manifesto fa parte dell’Italian migraine project, si svilupperà in due anni e produrrà documenti per le istituzioni e per l’opinione pubblica, campagne per sensibilizzare la popolazione e i legislatori sulla necessità di varare un piano nazionale nel quale si trovano alcune priorità. Tra queste, ci sono la sensibilizzazione delle istituzioni sulla necessità di sostenere finanziariamente e promuovere studi e ricerche, oltre che sviluppare iniziative per la formazione e l’aggiornamento degli specialisti.
(Cesare Betti)